
I Finley (Pedro, Ka, Dani e Ivan) insieme a Nina Zilli: hanno da poco pubblicato il singolo “Quello sbagliato“
Milano – Il duetto (dell’estate) che mancava. I Finley e Nina Zilli si raccontano a “Fuori Soundcheck“, il format musicale in esterni disponibile pure sui social e sul sito web del nostro giornale, assaporando col nuovo singolo “Quello sbagliato” la voglia di mare dei tempi del juke box, in bilico tra spiagge, ombrelloni, creme solari e atmosfere surf alla Beach Boys. Una dichiarazione d’amore "romanticamente scorretta", come la definiscono negli studi di registrazione della loro casa discografica, dall’accattivante gusto retrò. "Nina è capitata nel posto sbagliato e credo si stia domandando ancora: cosa ci faccio?", ammette il quartetto legnanese, in concerto il 12 luglio a Cremona, il 6 settembre a Brescia e il 13 al Carroponte di Sesto. "Chi meglio di me, vincitrice immorale di ogni cosa, avrebbe potuto interpretarla? - scherza lei - Mi sono trovata un pezzo dei Finley dal respiro nuovo, ho detto subito sì".
Su cosa poggia questo sodalizio balnerare?
Finley: "Dopo aver scritto il pezzo ci siamo accorti che mancava qualcosa; una presenza, una voce capace di farlo brillare, ma anche un punto di vista femminile. Collaborare ad un brano così è un po’ come flirtare e, conoscendo la classe e l’ironia di Nina, abbiamo pensato subito a lei, alla sua disponibilità, alla sua voglia di mettersi in gioco".
Affinità?
Finley: "Pur venendo da mondi molto diversi, le analogie fra noi sono più di quante se ne possano immaginare. Oltre a condividere tante amicizie, ci siamo accorti di avere in comune pure diversi ascolti e quindi una parte dei rispettivi processi formativi".
Zilli: "L’ondata anni Novanta-Duemila del punk rock californiano, ad esempio. Che su una ‘super punk lover’ come me fa sempre il suo effetto".
Il videoclip è in linea con lo spirito del brano.
Zilli: "Sono felice che i Finley abbiano pensato di trasformarmi in una donna gigante come quella della locandina del b-movie di fantascienza interpretato da Allison Ayes adorato per tutta la mia adolescenza. Ah, a proposito della differenza di dimensioni, vorrei assicurare che nelle riprese del video a nessun Finley è stato fatto del male".
Finley: "Abbiamo pescato le reference pure da nostri ricordi cinematografici anni Ottanta-Novanta come ‘Tesoro mi si sono ristretti i ragazzi’ o ‘Miserable’, videoclip dei Lit in cui alla fine venivano mangiati da una enorme Pamela Anderson".
Si, ma in spiaggia con le calze a rete…
Zilli: "Scelta obbligata visto che quando abbiamo girato ero ancora bianca, bianchissima. E poi una pin-up con le scarpe che fa, le indossa senza calze? È andata peggio a Pedro & Co. che hanno dovuto girare una scena in piscina… al gelo".
Finley: "Qualcuno pensa che girare i video sia figo. In realtà è una tortura cinese".
Di canzoni estive oggi se ne trovano pure fuori stagione. A Sanremo, ad esempio. Ha più senso, quindi, definirle così?
Finley: "Credo sia cambiata un po’ la formula del pezzo per l’estate. Qualche anno fa il reggaeton regnava sovrano, mentre ora la spinta è diminuita e credo ci sia un po’ più di libertà".
Già pronta, dunque, una collaborazione per “Pogo Mixtape Vol. 2”, sequel dell’album di duetti dello scorso anno.
Finley: "Visto che ci siamo trovati molto bene assieme, magari proveremo a rifarlo. Tanto per buttare là un doppio senso che funziona".
Zilli: "Quello sbagliato, ovviamente".