DIEGO VINCENTI
Cultura e Spettacoli

"Fate l’amore, non fate la guerra.... Il nostro compito è svegliare le menti"

Make Love, Not War. Fate l’amore, non la guerra. Potrebbe essere sintetizzata così la nuova stagione del Teatro Carcano....

Make Love, Not War. Fate l’amore, non la guerra. Potrebbe essere sintetizzata così la nuova stagione del Teatro Carcano....

Make Love, Not War. Fate l’amore, non la guerra. Potrebbe essere sintetizzata così la nuova stagione del Teatro Carcano....

Make Love, Not War. Fate l’amore, non la guerra. Potrebbe essere sintetizzata così la nuova stagione del Teatro Carcano. E non solo per lo spirito antimilitarista che contraddistingue il progetto culturale firmato da Mariangela Pitturru, Lella Costa, Serena Sinigaglia. Ma in senso quasi letterale, se si pensa che la produzione di punta sarà la "Lisistrata" di Aristofane, dove le donne ateniesi organizzano uno sciopero del sesso per far terminare il conflitto nel Peloponneso. Altri tempi. Anche se la forza dello spunto teorico rimane intatto, per così dire… Dettagli. All’interno di un cartellone 25/26 che conferma il nuovo corso del palcoscenico in corso di Porta Romana, ora gestito dal Gruppo Sosia&Pistoia di Carlo Gavaudan. Offerta trasversale. Capace di parlare a qualsiasi spettatore. Dove lo spettacolo più controcorrente si affianca alla proposta mainstream, prima di aprirsi a un progetto nato sul territorio. O a una parentesi di pura ricerca. Tenendo presente che la gigantesca sala del Carcano va pure riempita. Su queste basi si riparte. Con il secondo triennio della triade Pitturro/Costa/Sinigaglia (nella foto). "Rimarginare" il claim scelto per la stagione (più sobrio). "Oggi nel mondo sono in corso 56 conflitti – sottolineano le direttrici – che coinvolgono almeno 92 Paesi e che hanno costretto oltre 100 milioni di persone a migrare per sfuggire alla violenza e alla barbarie. Ci sentiamo sull’orlo dell’abisso, incapaci di guardare con fiducia il domani, stritolati dall’angoscia: per le guerre, per le pandemie, per il clima. Oggi più che mai dobbiamo interrogarci sul mondo che stiamo costruendo. Insieme al pubblico il nostro teatro vuole radicarsi nel reale, vuole ricucire, riflettere luce e speranza". Si comincia il 30 ottobre ritrovando i frammenti di storia al femminile de "L’Empireo" di Serena Sinigaglia, seguito da "Ciarlatani" con Silvio Orlando e il Brecht di Balasso. Da non perdere prima di Sant’Ambrogio il nuovo progetto triennale di arte partecipata sui Promessi Sposi. E poi "Brokeback Mountain", Ascanio Celestini, Paolo Fresu, Lodo Guenzi in "Morte accidentale di un anarchico". D.V.