DIEGO VINCENTI
Cultura e Spettacoli

Edoardo Purgatori a Fuoricinema: "Qui si respira voglia di cultura"

Figlio di Andrea, è protagonista del festival: "Toccheremo vari temi, da Napoli al Leoncavallo di Milano"

Figlio di Andrea, è protagonista del festival: "Toccheremo vari temi, da Napoli al Leoncavallo di Milano"

Figlio di Andrea, è protagonista del festival: "Toccheremo vari temi, da Napoli al Leoncavallo di Milano"

In mezzo agli alberi. Ma sotto i grattacieli. Orizzonte fra i più belli. Per guardarsi un film. O chiacchierare di arte, società, diritti. Come succede ancora una volta a "Fuoricinema", quest’anno alla decima edizione. Compleanno da ricordare. Anche perché lo spirito è quello di sempre: proposte di qualità e grandi ospiti, per ragionare insieme sulla contemporaneità. Questa la ricetta, da oggi a domenica alla Biblioteca degli Alberi in Portanuova. Tre giorni di eventi e di proiezioni. Con il programma di sabato interamente affidato a Edoardo Purgatori, attore romano fra i più amati al cinema, a teatro, in tv. Figlio del grande Andrea Purgatori (giornalista e sceneggiatore). Lui il maestro di cerimonia. In attesa di vederlo a dicembre al Carcano con "Brokeback Mountain".

Edoardo, ormai è un habitué. "Sì, ho iniziato a venire al festival qualche anno fa e da allora è per me un appuntamento fisso post Venezia. Questa volta poi mi hanno fatto il regalo di offrirmi la conduzione della giornata di domani, dove si festeggia pure il decennale. Credo che Fuoricinema sia davvero una realtà speciale, soprattutto in questo periodo".

Cosa intende?

"Se si osserva l’orizzonte culturale, appare un po’ come una mosca bianca. Intanto c’è una location estremamente elegante che però fin dal primo giorno ti fa sentire accolto. E poi una qualità rarissima che si declina attraverso gli ospiti, i film selezionati, i temi indagati. È un luogo dove ti può capitare senza problemi di chiacchierare con Elly Schlein o Antonio Albanese. Respiri questo desiderio di fare cultura".

Ma sabato nello specifico cosa ci sarà?

"Un approfondimento su Napoli grazie a Iaia Forte, Raiz e Mauro Pagani; l’omaggio a Comedians, lo spettacolo cult di Salvatores dove con Gino e Michele riuniremo sul palco tutti i protagonisti originali (Gigio Alberti, Bisio, Antonio Catania, Paolo Rossi, Renato Sarti, Bebo Storti); le anteprime di "La valle dei sorrisi" di Paolo Strippoli e "Ammazzare stanca" di Daniele Vicari, che amo già dai tempi del film sulla Diaz".

Nelle stesse ore ci sarà il corteo per il Leoncavallo.

"Infatti sottolineeremo il nostro appoggio al centro sociale durante l’incontro su Comedians. Un appoggio che proviene da tutti noi del festival. Sono anni che c’è chi minaccia di fare piazza pulita di certe esperienze, non solo a Milano. Si tornano a sentire parole che pensavamo superate. Un discorso profondamente politico e con delle conseguenze. Perché per alcuni sgomberare può essere un semplice fiore all’occhiello. Ma per la società milanese significa perdere un pezzo della propria storia e un polo culturale fondamentale. Però ho una speranza".

Prego.

"Alcuni diritti li diamo per scontati. Quando ci vengono tolti, può essere il momento per una presa di coscienza. Per un risveglio. Voglio vederla così".

Intanto l’intero festival è dedicato ai diritti.

"Una scelta forte, che ci lega. Una sensibilità in cui io mi sono imbattutto grazie a mio padre e che sto facendo sempre più mia. In qualche modo riempiendo il vuoto degli ultimi due anni, quando è venuto a mancare il suo sguardo umano e il suo lavoro giornalistico. Una riflessione ampia, che coinvolgerà molto gli incontri di sabato. Riguarda Gaza e l’Ucraina, ma anche i diritti della comunità LGBTQIA, il diritto alla casa, al lavoro, perfino alla famiglia".

Che momento è invece per la sua carriera?

"Sto lavorando, non è poco. Sono nel cast di "Una finestra vista lago", serie tv diretta da Marco Pontecorvo e ho un ruolo nel prossimo film di Monica Guerritore".

Come sceglie un ruolo?

"Mi ha sempre guidato una visione idealista. Poi non è facile, c’è da arrivare a fine mese. Ma in tutto quello che faccio spero che non emerga soltanto l’intrattenimento".