Claro, la cantautrice si racconta: “A testa in giù, io tra mille pensieri e troppe domande”

Chiara Stefani rivela com’è nato il nuovo singolo, un brano pop urban, dalle sfumature elettroniche ed energia trance: “Nel lockdown la svolta”

Milano, 22 maggio 2023 – "A testa in giù. Sdraiati sul letto a pensare, a ricordare, a sognare. In fondo, a chi non è mai capitato?". È così che la cantautrice e musicista pop Claro, all'anagrafe Chiara Stefani, presenta il nuovo singolo uscito lo scorso 5 maggio. “A testa in giù”, prodotto da Mameli (Etichetta Hokuto Empire – Distribuzione Sony Music Italy), è un brano in cui tutti possono immedesimarsi. “È la fotografia di un momento molto intimo in cui sono sola con me stessa ma libera di nuotare tra le sensazioni che ho provato e che ancora sto provando, anche se fanno male”. Claro mette in musica quello che ha vissuto. E sceglie di farlo con un genere pop urban, caratterizzato da delicate e affascinanti sfumature elettroniche che alla fine del brano si ravvivano, diventando protagoniste e portando il singolo verso l’energica elettronica trance.

Claro, quando e come nasce "A testa in giù"?

“La prima bozza è del 2020, l'ho scritta in pieno lockdown Covid. Sono partita dai suoni e poi ho è arrivato il testo. La svolta è avvenuta qualche mese fa con Mameli e il 5 maggio siamo usciti”.

Claro, 'A testa in giù' (foto ufficio stampa)
Claro, 'A testa in giù' (foto ufficio stampa)

Un testo molto intimo

“Ero chiusa in casa, trascorrevo tanto tempo nella mia camera, a testa in giù, sdraiata sul letto. Pensavo e ripensavo ad alcuni momenti della mia vita e a una persona in particolare. Volevo capire cosa era andato storto, dove avevo sbagliato e se ero già stata dimenticata. Ti ritrovi a odiare qualcuno e ad amarlo allo stesso tempo. E questo basta per non farti dormire”.

Per non farti dormire, ma per farti scrivere...

“Del resto «scrivo canzoni ogni volta che mi sento giù». E poi, se posso ancora citare il testo «scrivo di notte a chi non si ricorda più». Ed è esattamente quello che facciamo tutti nella speranza di non essere dimenticati e di avere delle risposte, per poi stare «a testa in giù»”.

Come si scrive una canzone?

“A volte parto dalle melodie, altre volte dal testo. Ma quando le parole arrivano è come un flusso. In ogni caso, serve allenamento: ho dovuto imparare come dire determinate cose per farle arrivare nel modo giusto a chi ascolta”.

La parte più difficile?

“Trovare le parole giuste per ultimare una canzone”.

Capita un'ispirazione improvvisa?

“Eccome se capita. Ho foglietti sparsi ovunque e il telefonino pieno di note”.

Le piacerebbe scrivere per altri cantanti?

“Sì, molto. Mi capita di scrivere canzoni che non sento adatte alla mia voce, anche se sono brani che nascono da un mio vissuto. Quindi, se le cantasse qualcun altro mi farebbe solo piacere”.

Chiara Stefani, in arte Claro (foto ufficio stampa)
Chiara Stefani, in arte Claro (foto ufficio stampa)

Lei è anche musicista?

“Non proprio. Suono la chitarra e un po' il pianoforte. Ma lo faccio solo per accompagnarmi mentre canto”.

Quando ha iniziato a cantare?

“Canto da sempre, da quando sono piccola. Ma solo durante il lockdown ho scelto di mettermi davvero in gioco. Mi ero appena laureata, non avevo un lavoro ed ero costretta a stare in casa. Il momento perfetto. Anche i miei genitori non avrebbero potuto dirmi nulla...”

Difficile dire “voglio fare la cantante”?

“No, ma non è neppure facile. Un genitore ci tiene a farti studiare perché tu possa poi trovare un lavoro. Ed è quello che ho fatto. Sono orgogliosa del mio percorso”.

Ma c'era anche un altro sogno ...

“Secondo mia madre e mia zia (due cantanti di musica lirica ndr), a 18 o 20 anni non avevo una voce adatta a quel momento, dove funzionavano benissimo cantanti come Emma o Francesca Michielin. Così, mi sono lasciata condizionare e non ho avuto il coraggio di provare. Poi, con il tempo, sono maturata e ho assunto una maggiore consapevolezza di me e delle mie potenzialità”.

E allora ha sfruttato i mesi di pandemia...

“Cantavo e pubblicavo cover sui social network. Ho avuto subito un buon seguito e quando sono arrivati i primi riscontri da parte di persone del settore musicale, ho pensato che avrei potuto provare a farmi conoscere di più e a mandare in giro i miei pezzi”.

Com'è andata?

“Ho avuto la possibilità di partecipare a una diretta Instagram con il produttore Michele Canova, mentre lui era a Los Angeles. Gli sono piaciuta e abbiamo iniziato a sentirci. Lui mi ha aiutata tanto dandomi consigli e mettendomi in contatto con persone del settore in Italia”.

E poi la prima firma con un'etichetta

“Sempre durante il lockdown, Francesco Facchinetti con la sua agenzia dava la possibilità, attraverso vari format, di farsi ascoltare, ricevere feedback e consigli direttamente da lui. Così, mi sono fatta avanti e lui è sembrato subito interessato alla mia voce. Ha anche iniziato a seguirmi su Instagram, ma niente di più. Dopo qualche mese l'ho contattato e gli ho inviato un nuovo progetto. A febbraio 2022 ho firmato un contratto con la sua etichetta, Hokuto Empire, con distribuzione Sony Music Italy. E poco dopo da Padova mi sono trasferita a Milano”.

Una bella soddisfazione...

“Decisamente sì. Devo molto a me stessa, ma anche a Francesco (Facchinetti). In un momento in cui le etichette danno soprattutto spazio a chi ha un seguito importante, lui ha scommesso su di me quasi alla cieca. Nessuno mi aveva portata da lui, nessuno mi presentava, nessuno mi sponsorizzava. Ero Claro e basta”.

Chiara Stefani, in arte Claro (foto ufficio stampa)
Chiara Stefani, in arte Claro (foto ufficio stampa)

A proposito, Claro da dove nasce?

“E' un nome nato all'improvviso. Dovevo compilare un foglio per un provino e mi veniva richiesto il nome d'arte. Claro è stato il primo a venirmi in mente. E l'ho scritto. Ma mi ci sono subito identificata. Claro più che un nome è un mood. E questo mi piace”.

Lei ha 28 anni appena compiuti, si sente svantaggiata rispetto ai giovanissimi che cantano oggi?

“No, ho una maturità diversa e penso di poter affrontare certe situazioni in modo differente. Poi, ho un mio percorso alle spalle che mi dà delle sicurezze e non è poco”.

Prima di "A testa giù" è uscito "Io e te", feat con ETT, com'è cantare insieme a qualcuno?

“Difficile perché si uniscono due teste, due caratteri e due percorsi. Ma è stato un bel progetto e una grande occasione, anche perché  ETT ha avuto più esperienze nel mondo dello spettacolo rispetto a me".

Con chi le piacerebbe cantare?

“Marco Mengoni. È un cantante che mi piace da sempre. Nel suo percorso musicale è cambiato molto e sarei curiosa di provare a cantare con lui”.

Chiara Stefani, in arte Claro (foto ufficio stampa)
Chiara Stefani, in arte Claro (foto ufficio stampa)

Cosa pensa dei talent show?

“Sono una grande opportunità e una grande vetrina. Anche se non credo sia facile intraprendere quel percorso e neppure portarlo avanti”.

E i social network?

“Sono fondamentali per farsi conoscere. È importante saper gestire bene i propri profili social per aumentare i propri follower. Ma, a volte, basta anche essere 'postati' dalla persona giusta, che gli utenti si incuriosiscono e iniziano a seguirti”.

Sanremo Giovani?

“Un sogno. Mi piacerebbe davvero molto poterci provare. Incrocio le dita...”

Dopo tre singoli, è in arrivo un album?

“«A testa in giù» ha dato un'idea molto più chiara di quello che sono e quello che posso fare. Quindi, stiamo pensando a un Ep, un progetto con otto brani. Ci stiamo lavorando e spero di darvi presto buone notizie”.