BeruschiSinceramente non mi sembra originale pensare che molte nostre abitudini cambino nel tempo, però mi sono preso un paio di appunti e rivedendoli mi piace condividerli e mi piacerebbe averne dei pareri. Per esempio: il guardaroba a teatro, vi è capitato? Il locale per depositare il cappotto, il cappello, l’ombrello esiste, ma è desolatamente vuoto e anche quando c’è l’incaricato, la maggior parte dei presenti non ne approfitta: dicono che si è persa l’abitudine. Ogni volta mi diverto a intavolare la discussione: ma come si fa a entrare in sala senza aver lasciato la mercanzia superflua? Porto un esempio: al Derby, che in fondo era solo un locale notturno, il buon Bongiovanni proibiva al pubblico l’accesso in sala. Qualcuno ha detto che è per risparmiare quei 2 o 3 euro: fossero anche 5, non si vergognano? Un’altra abitudine variante è quella del limite al pudore di alcune donne: avete notato in televisione lo scatenarsi dei pettegolezzi a ruota libera? Anche in trasmissioni abitualmente garbate salta fuori il momento delle confessioni sessuali. Per fortuna c’è il limite al porno, non al buon gusto della conversazione pubblica; quel limite che viene superato in altre trasmissioni.
Cultura e SpettacoliAbitudini che cambiano