LEONARDO DEGLI ANTONI
Cultura e Spettacoli

Gene Gnocchi fra satira e tv: "Bowie? Gli ho chiesto del traffico. Coma Cose, io terzo del gruppo..."

Il comico porta in scena il “Una crepa nel crepuscolo“: da stasera a domenica al teatro Parenti "Dopo quarant’anni faccio un rendiconto della carriera e dei personaggi che ho conosciuto" .

Il comico porta in scena il “Una crepa nel crepuscolo“: da stasera a domenica al teatro Parenti "Dopo quarant’anni faccio un rendiconto della carriera e dei personaggi che ho conosciuto" .

Il comico porta in scena il “Una crepa nel crepuscolo“: da stasera a domenica al teatro Parenti "Dopo quarant’anni faccio un rendiconto della carriera e dei personaggi che ho conosciuto" .

Viale del crepuscolo. Gene Gnocchi (con chitarrista) è in cartellone al teatro Parenti da oggi a domenica. Il titolo è, appunto, “Una crepa nel crepuscolo“. La parola al protagonista. "Dopo 40 anni che calco le scene faccio un rendiconto della carriera, parlando dei personaggi che ho conosciuto (Vannacci, Gabanelli, Augias, Morandi...) e i modi di fare che non sopporto. Tra questi la mania dei selfie che ti chiedono in continuazione, o addirittura le videochiamate, una volta mi hanno costretto a salutare il figlio che si laureava. Un giorno, dopo lo spettacolo a Diano Marina, un signore mi ha messo in braccio il figlio di 6 mesi per un selfie e poi è sparito. Adesso il bambino fa la prima elementare, è bravo, ma non è mio figlio! Per risolvere, vado nel luogo dello spettacolo un giorno prima e giro in auto con l’altoparlante: ‘Chi vuole un selfie si avvicini’. Così mi libero per il giorno dopo".

È accompagnato da un chitarrista. Canterà? "Ho dovuto cambiare chitarrista perché quello che avevo prima lo faceva come secondo lavoro. Il primo era il sadomasochista. Comunque in teatro imiterò Ramazzotti, Morandi, Albano. Ci sarà anche un cantautore neomelodico emiliano, Peppino di Carpi."

Lei vive a Faenza, com’è la situazione dopo gli ultimi allagamenti? "Un incubo. Quando piove arriva prima l’allarme giallo, poi quello rosso, quindi scatta l’evacuazione. Le bambine soffrono, hanno paura. Vivi sempre sul chi va là." Lei ha vissuto una gioventù molto felice, sei figli e un padre imprevedibile, capace di mille imprese. Ce ne racconta uno? "Mio fratello Alberto, il secondo, si era laureato in agraria. Mio padre aveva comprato un terreno per allevare tacchini e ne aveva acquistati mille. I tacchini li compri a settembre e li vendi a Natale. A novembre devi fare le vaccinazioni, che avvengono così: c’è una grande stanza con i mille tacchini. Tu ne vaccini uno – gli alzi l’ala e lo pungi con la siringa – poi lo fai passare in un’analoga stanza attraverso una porta. Inesperti com’eravamo, però, il tacchino vaccinato, invece di passare nell’altra stanza, tornava indietro e si mescolava agli altri, che continuavano a urlare. Un inferno. Insomma, abbiamo vaccinato mille volte lo stesso tacchino. Una volta mi è anche capitato di portarmene uno in auto, quando giocavo nel Guastalla. L’animale però è riuscito a scappare e tutta la squadra si è messa a inseguirlo. Insomma, quella volta l’allenamento lo abbiamo fatto inseguendo il tacchino".

Il mitico Ermes Rubagotti come nasce? "Giocavo nel Castiglione delle Stiviere, e come portiere avevamo ‘il Ciurdo’, che veniva in auto da Adro. Una sera mi accorgo che ha lasciato le luci dell’auto accese, e glielo dico. Lui mi guarda e mi fa: ‘E alùra?’ Siccome nelle punizioni ero il primo in barriera, mi dava le istruzioni per sistemarmi in stretto dialetto bresciano e io non capivo niente. In quel campionato abbiamo preso 20 gol, di cui 18 su punizione".

Lei ha avuto l’onore di intervistare David Bowie, a ‘Quelli che il calcio’... "Simona Ventura era in ansia, temeva di fare brutta figura. La prima domanda che faccio a Bowie è: ‘Ciao David, sei appena arrivato da Londra: hai trovato traffico?’. Simona è sbiancata, era incavolata nera, e Bowie era disorientato. Ma sapevo che aveva appena fatto un disco con Fred Black e ha capito che di musica me ne intendevo".

A proposito di musica: c’è qualche retroscena interessante del Festival di Sanremo? "Tutti hanno visto Corsi fare il duetto con Topo Gigio. Ma non tutti sanno che Tony Effe voleva fare un duetto con l’ippopotamo blu dei Lines. Solo che l’ippopotamo è gender fluid e la Rai non voleva scandali".

Ha anche un rapporto speciale con i Coma_cose... "Sono il terzo del gruppo, sto sia con Coma sia con Cose. Sono fluido".

Qual è il suo pensiero su Elon Musk? "Ho appena comprato la Tesla di Fratoianni. Dentro ci ho trovato le istruzioni per montare un drone e tutta l’apparecchiatura di Starlink. Ho lanciato il mio Starlink personale sopra Faenza e lo affitto a chi ne ha bisogno".