FEDERICA PACELLA
Cronaca

Ti senti stanco, stressato e solo? Potrebbe essere ancora “colpa” dell’effetto lockdown del Covid-19

Indagine su un campione di famiglie: per alcune è diventato difficile separare lavoro e vita privata. “L’isolamento è la percezione di non avere connessioni sociali significative”

L'80% della Generazione Z ha sperimentato sentimenti di solitudine nell’ultimo anno

L'80% della Generazione Z ha sperimentato sentimenti di solitudine nell’ultimo anno

Brescia – Cosa resta della pandemia? Solitudine, ansia sociale, burnout, ma anche una maggiore consapevolezza dell’importanza del benessere psicologico. Oggi, a distanza di cinque anni dalla pandemia, coltivare il benessere mentale è diventato una priorità imprescindibile, secondo i dati raccolti da Unobravo, azienda e Società Benefit che offre un servizio di psicologia online (oltre 7.200 psicologi, più di 300.000 pazienti a livello nazionale).

L'impatto della pandemia sulla salute mentale

Secondo le stime raccolte sul campione, la pandemia ha avuto un impatto negativo sulla salute mentale della popolazione, sia in merito al piano relazionale che lavorativo, che durano ancora oggi. In che modo tre fenomeni tanto diversi sono tutti collegati alla pandemia? Le restrizioni sociali in voga dal 2020 al 2022, in particolare i lock-down, la quarantena in caso di positività, il distanziamento sociale, l’obbligo di indossare la mascherina, potrebbero avere portato le persone a disimparare a relazionarsi.

Solitudine e isolamento sociale nelle provincie

Nel Bresciano, il 43% degli intervistati percepisce solitudine o isolamento sociale, seguito dalla difficoltà a mantenere un equilibrio tra vita lavorativa e privata, che è il principale sintomo per Bergamo (50%). Solitudine o isolamento sociale è al primo posto anche nel Milanese (71%), nella provincia di Como (50%), nel Cremonese (67%), nella provincia di Lecco (50%), a Mantova (100%), Monza (50%), Sondrio (100%). Cosa significa?

“La solitudine è la percezione di non avere connessioni sociali significative,” spiega Valeria Fiorenza Perris, psicologa. “Può verificarsi anche per chi è circondato da altre persone: si tratta di una percezione individuale di isolamento e non appartenenza, che non si traduce obbligatoriamente con la solitudine fisica e l’assenza totale di legami. Questo vissuto può essere passeggero o cronicizzarsi, con conseguenze negative sulla salute psicofisica dell’individuo”.

Equilibrio tra vita lavorativa e privata

A Varese, Bergamo e Lodi, invece, il problema principale è quello di mantenere un equilibrio tra vita lavorativa e privata. Altro dato significativo riguarda l’aumento dello stress o burnout (50% a Como, 4% a Milano), mentre nel Bresciano un 14% evidenzia la mancanza di motivazione o produttività.

“Il burnout invece è una forma estrema di stress legato al lavoro. Prevede un affaticamento generalizzato, sul piano cognitivo, fisico ed emotivo e, se non trattato, tende a cronicizzarsi nel tempo. La persona, oltre a percepirsi stanco e senza più energie, può vivere un abbassamento dell’autoefficacia professionale, una decrescita della motivazione, problemi del sonno, somatizzazioni e un forte distacco emotivo dalla propria identità lavorativa”.