
Marco Magagna, 38 anni, e Stella Boggio di cinque anni più giovane
Bovisio Masciago (Monza Brianza), 12 Settembre 2025 – Rischia la condanna all'ergastolo per omicidio volontario aggravato dalla relazione affettiva con la vittima, ma ha chiesto, pur sapendo che risulta al momento "inammissibile", di essere ammessa al rito abbreviato per recuperare eventualmente lo “sconto” di un terzo della pena se al processo venisse accertata la legittima difesa. Questa la battaglia che porterà avanti Stella Boggio, la 33enne di Bovisio Masciago che ha ucciso con una coltellata al petto il compagno 38enne Marco Magagna, impiegato di Arese, dopo l'ennesima lite avvenuta la notte dell'Epifania nella mansarda di lei dove vivevano a Bovisio Masciago.

Giudicata “pericolosa”
La donna, che si trova ancora agli arresti domiciliari, è chiamata mercoledì 17 settembre davanti alla Corte di Assise di Monza. Alla convalida dell'arresto il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Monza l'aveva ritenuta "pericolosa", ma le aveva concesso i domiciliari a casa dei genitori per essersi difesa. La Procura di Monza è ricorsa al Tribunale del Riesame di Milano chiedendo invece che la 33enne tornasse in carcere, ritenendo che ci fosse un dolo nel suo comportamento dovuto a una grande sproporzione tra il pericolo che la donna correva nel momento in cui il compagno l'ha buttata a terra e la decisione di colpirlo con un fendente mortale al petto.

I giudici del Tribunale della libertà hanno accolto la tesi della Procura, lasciandola però agli arresti domiciliari per essere "ormai uscita da una relazione affettiva insana, dalla quale non riusciva ad autotutelarsi e autocontrollarsi".