Nuovo Dpcm 16 gennaio: Lombardia sempre più vicina alla zona rossa

Fontana preoccupato: peggioriamo in tutti gli indicatori. Ecco le misure al vaglio del governo, tra conferme e nuovi parametri

Italia a zone: la nuova mappa

Italia a zone: la nuova mappa

Milano, 11 gennaio 2021 - Ci siamo. Da oggi fino al 15 gennaio entra in vigore una nuova fase del cosiddetto decreto ponte varato dal governo per contenere i contagi Covid. E torna la differenziazione delle regioni a zone: al momento solo giallo o arancione, in base ai dati della curva epidemiologica. Cinque le regioni che da oggi passano in arancione: LombardiaEmilia Romagna, Calabria, Sicilia e Veneto (queste ultime due lo hanno richiesto). Tutte le altre regioni restano in giallo, fino al nuovo Dpcm, che dal 16 gennaio farà scattare nuove restrizioni. Dunque un passo indietro dopo l'Italia unica delle festività natalizie con il ritorno alla distinzione regione per regione in base ai livelli di rischio. La Lombardia sfiora il rosso con un indice di contagio Rt a 1.27, il più alto d'Italia assieme a Molise (i nuovi parametri per l'assegnazione delle zone prevedono il passaggioin rosso al superamento dell'Rt 1,25), ma la regione più colpita dal virus si salva - a questo giro - grazie agli altri indicatori presi in considerazione. Ma adesso preoccupa pure la situazione sul fronte ospedali, dopo che giovedì è stata lanciata l'allerta terapie intensiveI prossimi giorni saranno scanditi da una giradola di incontri: oggi previsto un vertice convocato dal ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia con Regioni, Anci e Upi. Dopo nuove consultazioni interne all'esecutivo, le linee guida del provvedimento potrebbero essere illustrate in Parlamento già mercoledì. 

Fontana: "Ci stiamo avvicinando alla zona rossa"

Che i dati del contagio in Lombardia, dopo le festività natalizie, abbiano subito una impennata, lo confermano anche le parole del governatore Attilio Fontana, che oggi avrà un incontro col governo in merito alla definizione dei nuovi parametri. Stamani, intervenendo a Sky TG24, il governatore ha osservato: "La scorsa settimana l'Rt si è improvvisamente innalzato a 1,24 e tenendo conto dei nuovi parametri ci stiamo sicuramente avvicinando alla zona rossa. Stiamo peggiorando in tutti i parametri. Mi auguro che questi numeri si invertano, che l'indice Rt e quello dei ricoveri in ospedale si abbassino. Si tratta di  un auspicio, ma se non avverrà il rischio della zona rossa è più che concreto. E in questo caso, la zona rossa prevede la chiusura delle scuole, tutte. Fontana poi è tornato a criticare la ripartizione per zone adottata dal governo: "L'ondeggiamento fra zone gialle, arancioni e rosse non porta a una stabilità. Credo che con i nostri tecnici dovremmo concentrarci sull'individuazione di quei comportamenti che sono assolutamente da escludere, di quelle  attività che sono da non svolgere e ciò consentirebbe forse un comportamento più equilibrato, non così altalenante. Così si può sapere con alcuni mesi di anticipo - ha concluso - cosa si può fare e cosa no".

Nuovo Dpcm 16 gennaio, incontro Govermo-Regioni

Anche se il provvedimento è ancora in fase di elaborazione, alcune direttive parrebbero già assodate, soprattutto dopo il vertice di questa mattina tra Governo e Regioni.  Per l'ok definitivo delle nuove misure di contrasto al Coronavirus bisognerà aspettare giovedì, dopo il passaggio in Parlamento previsto per mercoledì 13, verrà convocato un ulteriore incontro intorno alle 10. Durante il vertice odierno, si è discusso sulle indiscrezioni emerse in questi giorni per cui potrebbe arrivare l'ok definitivo. Tra i temi decade definitivamente il criterio del rapporto positivi-abitanti, ovvero l'ipotesi, trapelata ieri dal vertice fra Conte e i capidelegazione di maggioranza, di far scattare automaticamente la zona rossa in base all'incidenza, ovvero se si superano i 250 casi settimanali ogni 100mila abitanti. Un tema già contestato  dal presidente della conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini, ma che oggi il ministro della Salute Roberto Speranza ha escluso perché potrebbe avere un effetto disincentivante sulla politica di testing tramite tamponi. Il ministro ha chiarito che sarà mantenuto il modello delle fasce e che sarà confermato nel nuovo Dpcm l'abbassamento della soglia dell'Rt: con 1 si va in arancione e con 1,25 in zona rossa

Per quanto riguarda le altre misure, stop allo spostamento tra Regioni, anche gialle, proroga della chiusura per bar e ristoranti alle 18 con divieto di asporto dopo le 18 per i bar e raccomandazione a non ospitare in casa più di due persone, anche nelle zone gialle. Ancora in forse la trasformazione del Paese in zona arancione durante il weekend, che comporterebbe la chiusura di ristoranti e centri commerciali. La misura e' infatti osteggiata da Italia Viva. Tanti i governatori presenti al vertice, da quello della Lombardia Attilio Fontana - che per l'occasione si e' presentato con la neo vice e assessore al Welfare, Letizia Moratti che ha rivolto un saluto ai presenti - a quello del Veneto Luca Zaia, quindi, Giovanni Toti della Liguria, Stefano Bonaccini dell'Emilia Romagna, Eugenio Giani della Toscana, Marco Marsilio dell'Abruzzo, Nino Spirli' reggente in Calabria e Vincenzo De Luca della Campania. Quest'ultimo ha chiesto linee univoche - e dure - per tutte le regioni. Infine, smentita da Speranza e Bonaccini, in qualita' di presidente della Conferenza delle Regioni, l'ipotesi di far scattare la zona rossa ogni 250 contagi per 100mila abitanti. Secondo questi ultimi una misura del genere incentiverebbe i territori ad effettuare meno tamponi.

Dpcm 16 gennaio, cosa cambia? Ecco le ipotesi per la Lombardia

Zone Covid Italia: la situazione nelle regioni fino al 15 gennaio / Pdf