Nuovo Dpcm 16 gennaio: spostamenti, bar e coprifuoco. Cosa cambia in Lombardia

Possibilità di tornare nella zona rossa, ma spunta anche la zona bianca. Ecco le ipotesi sulle quali si sono confrontati Governo e Regioni

Emergenza Covid 19, posto di blocco Polizia di Stato per controlli spostamenti

Emergenza Covid 19, posto di blocco Polizia di Stato per controlli spostamenti

Milano, 11 gennaio 2021 - Lombardia in zona arancione fino al 15 gennaio, ma il rischio che ritorni in zona rossa è molto alto. E la decisione sarà presa con il nuovo Dpcm, che entrerà in vigore sabato 16 gennaio, e per il quale questa mattina si è tenuto un vertice tra Governo e Regioni.  Per l'ok definitivo delle nuove misure di contrasto al Coronavirus bisognerà aspettare giovedì mattina, dopo il passaggio in Parlamento previsto per mercoledì 13, verrà convocato un ulteriore incontro intorno alle 10.

Nuovo Dpcm 16 gennaio: Lombardia sempre più vicina alla zona rossa

Durante il vertice odierno, si è discusso sulle indiscrezioni emerse in questi giorni per cui potrebbe arrivare l'ok definitivo. Tra i temi decade definitivamente il criterio del rapporto positivi-abitanti, ovvero l'ipotesi, trapelata ieri dal vertice fra Conte e i capidelegazione di maggioranza, di far scattare automaticamente la zona rossa in base all'incidenza, ovvero se si superano i 250 casi settimanali ogni 100mila abitanti. Un tema già contestato  dal presidente della conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini, ma che oggi il ministro della Salute Roberto Speranza ha escluso perché potrebbe avere un effetto disincentivante sulla politica di testing tramite tamponi. Il ministro ha chiarito che sarà mantenuto il modello delle fasce e che sarà confermato nel nuovo Dpcm l'abbassamento della soglia dell'Rt: con 1 si va in arancione e con 1,25 in zona rossa

Per quanto riguarda le altre misure, stop allo spostamento tra Regioni, anche gialle, proroga della chiusura per bar e ristoranti alle 18 con divieto di asporto dopo le 18 per i bar e raccomandazione a non ospitare in casa più di due persone, anche nelle zone gialle. Ancora in forse la trasformazione del Paese in zona arancione durante il weekend, che comporterebbe la chiusura di ristoranti e centri commerciali. La misura e' infatti osteggiata da Italia Viva. Tanti i governatori presenti al vertice, da quello della Lombardia Attilio Fontana - che per l'occasione si e' presentato con la neo vice e assessore al Welfare, Letizia Moratti che ha rivolto un saluto ai presenti - a quello del Veneto Luca Zaia, quindi, Giovanni Toti della Liguria, Stefano Bonaccini dell'Emilia Romagna, Eugenio Giani della Toscana, Marco Marsilio dell'Abruzzo, Nino Spirli' reggente in Calabria e Vincenzo De Luca della Campania. Quest'ultimo ha chiesto linee univoche - e dure - per tutte le regioni. Infine, smentita da Speranza e Bonaccini, in qualita' di presidente della Conferenza delle Regioni, l'ipotesi di far scattare la zona rossa ogni 250 contagi per 100mila abitanti. Secondo questi ultimi una misura del genere incentiverebbe i territori ad effettuare meno tamponi.

Cosa cambia in Lombardia? Ecco le ipotesi

Stato d'emergenza

Non è escluso nel prossimo Decreto ci sia la proroga dello stato d'emergenza, in scadenza il 31 dicembre. Sembra infatti che il governo stia valutando la possibilità di estenderlo fino al 30 aprile, prorogandolo quindi per 3 mesi.

Coprifuoco

Il coprifuoco dovrebbe restare in vigore sempre dalle 22 fino alle 5.

Spostamenti tra Regioni

Potrebbe essere prolungato il divieto di spostamenti anche tra Regioni "gialle" (servirà un decreto ad hoc per confermare questo divieto alla mobilità).

Visite private

La norma dovrebbe essere prorogata e consentire, in zona rossa, la possibilità di spostamenti all'interno del Comune verso un'abitazione privata per far visita a parenti e amici una volta al giorno (sempre al massimo in due persone, esclusi under 14, disabili e persone non autosufficienti conviventi). In zona arancione, ricordiamo, ci si può già muovere liberamente all'interno del Comune mentre, fino al 15 almeno, è vietato uscire dai confini comunali per visitare amici o parenti. Resterà la raccomandazione, anche nelle zone gialle, a non ospitare in casa più di due persone.

Weekend

Si discute ancora se far scattare in automatico, nei weekend, la zona arancione, così come accaduto il 9-10 gennaio. La misura implicherebbe la chiusura di ristoranti e centri commerciali, ma viene osteggiata da Italia Viva. In base alle ultimissime indiscrezioni, la bozza del nuovo Dpcm non conterrebbe il weekend 'automatico' in arancione.  

Movida e bar

Una delle ipotesi al vaglio sarebbe quella di varare una stretta anti-movida, vietando l'asporto dalle 18 esclusivamente per i bar. Saranno quindi consentite solo le consegne a domicilio. 

Impianti di sci

E' molto probabile la proroga della chiusura degli impianti da sci, che al momento dovrebbero riaprire il 18 gennaio. Più volte nei giorni scorsi Boccia ha ribadito che potranno riaprire solo quando si sarà tornati alla normalità.

Musei, cinema e teatri

Porte chiuse ancora per cinema e teatri. I musei invece potrebbero riaprire, ma soltanto nelle regioni gialle.

Palestre e piscine

Ancora da definire le modalità di un'eventuale riapertura di piscine e palestre, da definire quando e, soprattutto, in quali zone. Potrebbe risultare decisivo l'incontro tra il Cts e il ministro dello Sport Spadafora, fissato per il 12 gennaio. Si valutano deroghe per lezioni individuali.

La zona bianca

Tra le ipotesi, c'è quella di introdurre la zona bianca che per la verità con i numeri attuali difficilmente sarà raggiungibile da qualsiasi regione prima di febbraio-marzo. Lo status di zona bianca, infatti, si ottiene con un Rt (indice di contagio) non superiore a 0,5 e un tasso di incidenza di 50 casi alla settimana ogni 100mila abitanti. Chi riuscirà a raggiungere questo traguardo potrà dire addio alle restrizioni: rimarrà infatti solo l'obbligo di utilizzare la mascherina e di rispettare la distanza di sicurezza. Scomparirà anche il coprifuoco e riapriranno tutte le attività e la scuola.