
Le intercettazioni in fase di attività investigativa
Milano, 29 maggio 2025 – La Lombardia è la piazza Affari d’Italia. Investimenti, Pil in crescita, aeroporti internazionali, centri logistici. E poi i fondi del Pnrr e i cantieri per le Olimpiadi invernali del 2026.
Ma dove ci sono i soldi, ci sono anche i mafiosi. Cosa nostra trapanese e corleonese, stidda, camorra, anche sacra corona unità, criminalità organizzata straniera specialmente albanese il narcotraffico, ma soprattutto la ‘ndrangheta.
C’è pure una sorta di camera di controllo degli ‘ndranghetisti: è denominata proprio ombardia, che sovrintende 24 locali, coordinamenti appunto ognuno dei quali deve contare almeno 49 affiliati, tra le province di Milano (Milano, Bollate, Bresso, Cormano, Corsico e Buccinasco, Pioltello, Rho, Solaro, Legnano) Como (Erba, Canzo e Asso, Mariano Comense, Appiano Gentile, Senna Comasco, Fino Mornasco e Cermenate), Monza (Monza Desio, Seregno e Giussano, Lentate sul Seveso, Limbiate), Lecco (Lecco e Calolziocorte), Pavia (Pavia e Voghera) e Varese (Lonate Pozzolo).

Ogni locale è a sua volta composto da gruppi e ‘ndrine: a Mantova le ‘ndrine Grandi Aracri, Arena-Noscoscia, Megna; a Bergamo il gruppo De Stefano-Tegano e le ndrine Arena, Alvaro Bellocco; a Brescia Megna, Bellocco-Pesce e Facchineri; a Varese i Rispoli e il clan Gionta; a Como le ‘ndrine Bruzzese-Larosa-Mandaglio-Mercuri, Coco Trovato, Muscatello; a Lecco sempre i Coco Trovato, i Flachi, Oppedisano, Strangio, Vallelonga.
Le indagini
A svelare le dinamiche del malaffare e tracciarne la capillare geografia nella provincia lombarda sono gli investigatori della Dia, la Direzione investigativa antimafia, nella loro ultima relazione.
“La Lombardia si configura come il principale snodo finanziario del Paese, grazie a un tessuto produttivo florido e diversificato, caratterizzato dalla presenza di grandi conglomerati industriali, imprese di medie dimensioni e una fitta rete di attività minori – spiegano –. È un hub cruciale per l’economia nazionale, anche grazie a una rete infrastrutturale avanzata. Queste peculiarità, se da un lato favoriscono lo sviluppo economico, dall’altro attraggono le organizzazioni criminali, sia autoctone sia allogene, che spesso operano in sinergia per il perseguimento di obiettivi comuni”.
Obiettivi da raggiungere, se possibile, non a colpi di lupara, ma truccando bilanci e fatture: “Le più recenti inchieste giudiziarie hanno confermato la spiccata propensione delle mafie all’impiego di strumenti finanziari illeciti – mettono in guardia sempre dalla Dia – come frodi fiscali tramite fatture per operazioni inesistenti, compensazioni di crediti tributari fittizi, riciclaggio e autoriciclaggio, intestazioni fittizie e bancarotte”.