
Michele Lissia, sindaco di Pavia
Pavia – Polemica a Pavia dove è stata negata una sala pubblica, quella dell'oratorio dei santi Quirico e Giulitta, che si trova accanto al municipio, per un monologo sulla Shoah e la marcia della morte. La questione è arrivata fino all'Osservatorio sull'antisemitismo di Roma che se ne occuperà a breve, dopo questioni più urgenti. È stato Cesare Vitali, insegnante in pensione e scrittore a presentare un esposto ravvisando gli estremi di un atteggiamento antisemita.
L'incontro, infatti, era stato programmato per l'11 giugno con tanto di locandine e comunicazione da diffondere sui social, avrebbe dovuto essere inserito nel ricco programma per gli 80 anni della Liberazione che non si doveva limitare al 25 aprile e raccontare, attraverso alcune testimonianze, il lungo cammino compiuto da chi è sopravvissuto ai campi di concentramento.

“Era tutto pronto – ha detto Cesare Vitali – all'ultimo momento, però, per motivi tecnici non ho potuto recitare il mio monologo. So che i motivi tecnici sono soltanto una scusa, mancava una firma, qualcuno per rispettare la posizione pro Pal di Giuseppe Conte, non ha voluto che recitassi un monologo che porto da anni nelle scuole superiori, ritenendo che io prendessi le parti del governo di Israele. Non è così, non prendo le parti di nessuno, ho voluto soltanto dare voce ai pochi superstiti che oggi sono ultra 90enni e che temono di essere presto dimenticati. Comunque non importa, a settembre reciterò quel monologo proprio di fronte al municipio, ospite di un'associazione”.