Reati spia che segnalano un problema di tenuta della legalità. Lo sono i reati ambientali, che creano ingenti danni a territorio, fauna, ambiente, ma anche alla salute delle persone. In Lombardia, dal 1997 al 2023 sono stati 37.794 (4 al giorno) numero che pone la regione all’ottavo posto in Italia, ma prima fra quelle del Nord, secondo il quadro di Legambiente in occasione dei 30 anni della redazione del rapporto Ecomafia. Si tratta del 4,8% del totale dei reati, che hanno portato a 33.170 persone denunciate e a 10.853 sequestri.
La Lombardia è la prima regione al Nord per reati nella ‘filiera’ del cemento illegale, dalle cave abusive ai reati in materia di demanio, dall’abusivismo edilizio ai lavori negli appalti per opere pubbliche. Tra le province, nel 2023 ci sono stati 83 reati a Milano, 74 a Brescia, 60 a Mantova, 53 a Lecco, 42 a Como, 39 a Cremona, 37 a Bergamo, 35 a Varese, 27 a Pavia e Sondrio, 19 a Lodi e 11 a Monza. La regione mantiene il primato nel Nord Italia anche per i reati nell’ambito del ciclo dei rifiuti (dalle discariche abusive ai traffici illeciti).
"I dati – spiega Enrico Fontana, responsabile dell’Osservatorio nazionale ambiente e legalità, curatore da trent’anni del rapporto ecomafia – dicono che all’aumento dei controlli emerge l’illegalità. Noi abbiamo rilanciato alcune proposte specifiche proprio per rafforzare le attività di contrasto. Da noi tutti indagano sui crimini ambientali, anche la Dia, per cui con questo sistema la criminalità emerge. Della gravità del fenomeno, del resto, si è accorta anche l’Europa, che quest’anno ha approvato la nuova direttiva europea per la tutela penale dell’ambiente, con ben 20 reati ambientali. L’Europa si dice preoccupata perché il fenomeno cresce, ma la risposta non è tanto efficace, tranne in Italia aggiungiamo noi".
Restano, però, delle lacune normative da colmare, anche nel nostro Paese: mancano infatti ancora delitti come le agromafie, a tutela del patrimonio agroalimentare, ma anche i delitti contro le specie protette. Quanto ai singoli territori, in Lombardia, emerge il caso di Brescia, che, nel 2023, è al primo posto per quasi tutte le tipologie di eco-reati analizzati, primato che, alla luce dei recenti arresti per ‘ndrangheta che hanno coinvolto anche un ex consigliere del Comune, fa riflettere. "Sono fenomeni criminali diversi, con protagonisti diversi – spiega Fontana – ma connessi. Dove c’è infiltrazione mafiosa, ci sono anche altri fenomeni. I reati ambientali sono reati spia, segnalano un problema di tenuta della legalità e, dove questo avviene, si aprono portoni per la criminalità".