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Lago di Garda, studio sul bacino lacustre più grande d’Italia, per tutelare coregone, agone e carpione

Le regioni Lombardia e Veneto e la Provincia autonoma di Trento, che si affacciano sul lago, condurranno insieme un’indagine scientifica per proteggere le 13 specie più pregiate, contrastare quelle ‘aliene’ ma anche verificare l’impatto di turismo e pesca su un ecosistema ricco di biodiversità

Una veduta del Lago di Garda

Una veduta del Lago di Garda

Milano, 18 luglio 2025 – È il lago più grande d’Italia e vanta attività economiche turistiche e legate alla pesca sportiva. Ma deve anche affrontare la salvaguardia dell’ecosistema e i cambiamenti climatici. Per questo i territori che si affacciano sulle acque lacustri, ossia le Regioni di Lombardia e Veneto e la Provincia di Trento, dopo aver raggiunto un accordo su un regolamento unitario per la pesca, hanno deciso di adottare politiche comuni per lo studio della fauna ittica, anche ricorrendo alle più moderne tecnologie.

Studio sulla fauna ittica da 570mila euro

Le Regioni Veneto e Lombardia, la Provincia autonoma di Trento e il Dipartimento di Scienze Teoriche e Applicate dell'Università degli Studi dell'Insubria, hanno stretto un accordo per la realizzazione del progetto: "Indagine sullo stato della comunità ittica del Lago di Garda ai fini della gestione sostenibile dell'attività di pesca". L'indagine, della durata di 30 mesi, ha un costo di 570 mila euro.

Fauna ittica tra turismo e clima

La collaborazione tra gli enti territoriali che si affacciano sul lago e tra centri di ricerca ha già prodotto un regolamento unitario per la pesca nel lago. Ora si è deciso di compiere un ulteriore passo con uno studio scientifico che consenta una gestione condivisa e sostenibile del Garda e della sua fauna ittica, anche alla luce delle sfide poste dal cambiamento climatico e dalla crescente pressione antropica. Dalle politiche di tutela e ripopolamento ittico all’attività economica legata alla pesca professionale e sportiva fino all’individuazione di pratiche gestionali sostenibili che salvaguardino l'ecosistema.  

Ecco l'estate alle porte, con il termometro che sale e l'umidità che ci fa desiderare un po' di fresco, anche se le vacanze ancora tardano. La Lombardia, per fortuna, è generosa di laghi e spiagge balneabili. Tra le mete meno scontate e più particolari, si possono scoprire cinque spiagge, diverse per paesaggio e atmosfera, ma accomunate dalla possibilità di un bagno rigenerante e qualche ora di relax all’aperto. Alcune sono immerse nella natura, altre vicine a borghi suggestivi o attrezzate per accogliere famiglie e appassionati di sport acquatici. Ecco quindi cinque spiagge lacustri, ognuna con il suo fascino unico, tutte a breve distanza da casa, perfette per prendere il sole e fare un tuffo rinfrescante.
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Biodiversità e specie aliene

Il Lago di Garda, il più grande bacino lacustre italiano, ospita oltre 80 imprese di pesca professionale ed è un habitat di straordinaria biodiversità, ma sottoposto a minacce crescenti, dalla presenza di specie aliene invasive al rischio di impoverimento del patrimonio ittico. Ad oggi conta 13 specie di interesse ittico tra cui agone e coregone, le più delicate.

Analisi del Dna ambientale

L'indagine, coordinata dall'Università dell'Insubria, sarà condotta con tecniche innovative di analisi del DNA ambientale (eDNA e metabarcoding), affiancate a metodi tradizionali (pescate mensili, misure biologiche), per ottenere un quadro completo e aggiornato dello stato della fauna ittica, con particolare attenzione a specie target come coregone, agone e carpione.