Fabrizio Corona in carcere, il Tribunale di sorveglianza. "Contro di noi attacchi violenti

La presidente Di Rosa commenta con una nota le dichiarazioni dell'ex fotografo dei vip, dei suoi legali e dei suoi sostenitori dopo che dall'ospedale è stato portato a Monza

Fabrizio Corona

Fabrizio Corona

Milano - "Una recente decisione del tribunale di Sorveglianza di Milano e' stata e continua a essere oggetto di attenzione mediatica dai toni a tratti violenti e personalistici". E' quanto ha scritto la presidente della sezione del Tribunale, Giovanna di Rosa, in una nota, con riferimento agli attacchi ricevuti dopo la decisione di revocare i domiciliari a Fabrizio Corona. Attacchi ricevuti sui social ma anche apparsi sui media con diverse comparse anche da parte dei suoi legali.

"Pur nella consapevolezza che le decisioni giudiziarie sono oggetto di legittima critica, questa non deve negare il dovuto rispetto alle persone e alla funzione giudiziaria che esercitano, tenuto conto dell'esistenza anche di appositi mezzi di impugnazione quali sedi proprie per la discussione del merito delle decisioni", conclude la nota. 

Corona in carcere a Monza

Intanto, Fabrizio Corona è rinchiuso al carcere di Monza da lunedì 22 marzo, dopo il ricovero di una  decina di giorni nel reparto di psichiatria dell'ospedale Niguarda di Milano, perché si era ferito quando aveva saputo che i giudici della Sorveglianza avevano revocato il differimento pena in detenzione domiciliare, a lui concesso a fine 2019. Nonostante la detenzione, grazie al suo staff, i suoi canali social sono costantemente aggiornati con le richieste di aiuto. L'ultima è scritta in prima persona proprio dall'ex agente fotografico. "Mi manca da morire il mare, l'oceano, nuotare a cielo aperto ai confini del mondo, senza dare conto a nessuno. Mi manca da morire la mia libertà, la mia vita, la possibilità di svegliarmi e dir oggi parto e vado dall'altra parte del mondo. Mi manca vivere. Mi manca la semplicità della vita. Sono dieci anni che vivo così e sono stanco. Molto stanco". In questi giorni, da quando cioè Corona ha dovuto abbandonare i domiciliari per tornare in carcere, si sono moltiplicati gli appelli di persone comuni e vip affinché venga rivisto il suo caso. Dalla sua ex Belen Rodriguez ad Asia Argento, da Celentano a Travaglio.