Coronavirus, lombardi metà dei nuovi casi: qui il 53% dei malati registrati in Italia

Tornano a salire i decessi, ma dove la percentuale dei nuovi positivi rispetto ai tamponi eseguiti scende, attestandosi all’1,5%

Coronavirus

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Milano, 31 maggio 2020 - Giornata di dati altalenanti per la Lombardia, dove tornano a salire i decessi, ma dove la percentuale dei nuovi positivi rispetto ai tamponi eseguiti scende, attestandosi all’1,5%. I contagiati totali da coronavirus in Italia sono secondo la Protezione civile 232.664, di cui 88.758 lombardi. La crescita è stata ieri in tutto il Paese di 416 casi, (l’altro ieri erano 516). In Lombardia sono 221 in più (ieri 354), pari al 53,1% dell’aumento odierno in Italia. Come a dire che oltre la metà dei nuovi contagi resta nella regione più colpita. Anche se è innegabile il calo e soprattutto confortante la riduzione del numero di casi positivi rispetto al totale dei test eseguiti. Cifre molto diverse da quelle dei primi giorni dell’epidemia.

Fontana: miglioramento è merito dei lombardi

Per il governatore lombardo Attilio Fontana "la nostra gente, tranne piccole eccezioni, ha risposto in modo serissimo e consapevole. E' merito loro se oggi i numeri legati al contagio si sono ridotti in maniera sostanziale". "Oggi i nostri numeri sono positivi - ha aggiunto Fontana -, non lo dico ad alta voce per scaramanzia e per evitare di dire che abbiamo finito questa battaglia. La battaglia non è conclusa". 

Coronavirus, dati del 30 maggio
Coronavirus, dati del 30 maggio

I dati delle province

Nessun territorio segna crescita zero.Contagi da coronavirus in calo nel Milanese. Sono stati registrati 62 casi in provincia e 25 nel capoluogo. Venerdì nella Città metropolitana i nuovi contagi erano 74, a Milano 32. Numeri in discesa anche nella provincia di Brescia, dove i casi delle ultime 24 ore sono 41 contro i 71 di venerdì, e a Bergamo, dove i nuovi positivi al Covid sono 21, mentre l'altro ieri erano 58. Per quanto riguarda le altre province, il trend è in linea con gli ultimi giorni: i nuovi casi a Como sono 3 (venerdì 14), a Cremona 6 (contro i 13 del giorno precedente). Sono in crescita a Lecco, che venerdì registrava un solo caso, mentre nelle ultime 24 sono 6. Nella provincia di Lodi, i casi sono 10 (venerdì 11), a Mantova 6 (l'altro ieri 9), a Monza Brianza 4 (venerdì erano 30), a Pavia 35 (venerdì a quota 32), a Sondrio un solo caso, al pari all'altro ieri. 

Coronavirus, dati province del 30 maggio
Coronavirus, dati province del 30 maggio

Un mese di Fase 2 in Lombardia

A distanza di quasi un mese dalla fine del lockdown per la Lombardia ci sono due notizie, una buona e una cattiva. La buona è che lentamente, senza scossoni ma anche senza arresti, l’epidemia sta scemando. Meno casi, soprattutto molti meno ricoveri in Rianimazione. La cattiva è che si continua a morire. Dal 30 aprile al 30 maggio sono scomparsi altri 2.307 lombardi, da oltre 13mila a 16mila, +14 per cento. 

La Svizzera riapre solo a luglio per gli italiani

L’Italia riapre mercoledì i suoi confini e la Svizzera continuerà a tenere chiuso fino al 6 luglio. Finora sono caduti nel vuoto gli appelli che da Roma sono arrivati a Berna, colpa dell’indice di contagio ancora troppo alto in Italia e in particolare in Lombardia. Così a partire da mercoledì ai confini tra i due Paesi si rischierà di assistere a scene kafkiane. Gli svizzeri ad esempio saranno liberi di venire in Italia com’era prima del lockdown, ma potrebbero avere grossi problemi al loro rientro in patria. Per la Confederazione Elvetica infatti gli unici spostamenti consentiti sono per ragioni di lavoro e gravi motivi familiari, rimane vietato passare il confine per fare la spesa e al rientro si rischia una multa che può arrivare a 3mila franchi (più di 2.800 euro) e la necessità di sottoporsi a quarantena.

Cento giorni dal paziente 1

"Sono trascorsi 100 giorni da quella notte in cui la nostra vita è drammaticamente cambiata – ha ricordato ieri il presidente della Regione Attilio Fontana –. Grazie alle competenze e alla caparbietà dei medici di Codogno, abbiamo scoperto un killer invisibile che silenzioso si stava diffondendo tra di noi, portando lutti indicibili e un immenso dolore nelle famiglie, nelle comunità, in tutti noi. Ma grazie alla tenacia, alla disciplina e alla determinazione dei lombardi siamo riusciti a ridimensionarlo". 

Spostamenti tra regioni, anche la Lombardia guarda al 3 giugno

L'ottimismo dimostrato dal presidente Attilio Fontana negli scorsi giorni ("I dati sono tutti buoni, sono convinto che dal 3 giugno i  lombardi saranno liberi di circolare in tutta Italia") sembrerebbe ben riposto. Si va infatti verso una riapertura generale per il 3 giugno, Lombardia compresa: "Nessuna situazione critica, cautela in alcune regioni"

Nuova ordinanza regionale

Da lunedì 1 giugno in Lombardia riapriranno palestre, piscine, circoli culturali e ricreativi. Lo prevede la nuova ordinanza alla firma del presidente della Regione, Attilio Fontana. Via libera anche all'accesso nei parchi tematici e di divertimento, oltre che nei parchi faunistici. Resta però l'obbligo di portare la mascherina o altri indumenti utili a coprire le vie respiratorie anche all'aperto, così come la misurazione della temperatura per il datore di lavoro e per i dipendenti e la stessa misura continua a valere anche per i clienti dei ristoranti. Permane, infine, il blocco delle slot machine nei locali pubblici.

Plasma iperimmune richiesto in tutta Italia

Alessandro Venturi, presidente della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia, parlando del plasma iperimmune testato nell'ospedale lombardo per curare i pazienti contagiati dal Covid 19 ha detto che "abbiamo richieste da tutte gli ospedali di Italia, è una gara di solidarietà straordinaria tra ospedali e tra regioni". La ricerca sulla cura con il plasma "prosegue su scala regionale in termini massicci - ha aggiunto Venturi - tutti gli ospedali della Lombardia sono impegnati a raccogliere il plasma che verrà stoccato e impiegato laddove ce ne fosse necessità e ora la Lombardia ha un magazzino di munizioni importanti in attesa del vaccino o di farmaci specifici contro il coronavirus".  Il governatore Attilio Fontana ha ricordato ai lombardi l'invito dell'Asst: "Per poter realizzare la 'banca del plasma' però è fondamentale raccogliere più sangue possibile dai pazienti guariti. Per questo chiedo a tutti i cittadini di accogliere l'invito che riceveranno dalle Asst e andare a donare".