Spostamenti tra regioni, Fontana: "Convinto del via libera per i lombardi da 3 giugno"

Cauto ottimismo del governatore: "Dati tutti incoraggianti". L'igienista Signorelli: Ora meno malati e soprattutto meno malati gravi"

Stazione di Milano (Ansa)

Stazione di Milano (Ansa)

Milano, 28 maggio 2020 - Cosa succederà dal 3 giugno? Come saranno i rapporti tra regioni? Ci si potrà muovere al di fuori della Lombardia? Il governatore Attilio Fontana su questo tema - molto dibattuto negli ultimi giorni - è ottimista: "Abbiamo inviato i dati all'Istituto Superiore di Sanità. Sono tutti positivi, tutti in miglioramento rispetto alle precedenti settimane - ha spiegato -. La situazione sta migliorando. In previsione del provvedimento per la circolazione tra regioni, penso che la Lombardia rientri tra le regioni che avrà libertà di movimento. Sono convinto che dal 3 giugno i lombardi saranno liberi di circolare in tutta Italia".

Quali parametri saranno usati per prendere l'attesa decisione sugli spostamenti extraregionali? Il professor Carlo Signorelli, ordinario di Igiene Università Vita Salute San Raffaele di Milano: "Per la decisione è stata predisposta una griglia dell'Istituto Superiore di Sanità che comprende 21 indicatori - ha sottolineato- che esaminano singoli aspetti di Covid, legati a ricoveri, dimissioni, guarigioni e nuovi casi. In questa direzione c'è il parametro dell'ormai noto Rt, che si è capito essere largamente influenzato dal numero di tamponi e dal tipo di popolazioni cui tamponi fanno riferimento. Ad esempio in Lombardia si stanno facendo campagne di test sierologici che possono portare a tampone, che talvolta segnalano positività. Bisogna però retrodatare queste infezioni, perché di fatto se sono stati sviluppati anticorpi si tratta di contagi avvenuti in una fase precedente". 

Per il professore "gli indicatori vanno guardati con cautela. Sono importanti più che i dati giornalieri i trend. Che in questo periodo è positivo. Speriamo che continui così, fondamentali saranno i comportamenti. Buoni segnali arrivano anche dai dati ospedalieri lombardi. Per esempio i numeri del 112, che ci dicono che nelle ultime settimane le chiamate d'urgenza per problemi respiratori sono tornate a livello di metà febbraio, prima dei primi casi accertati. Anche il fronte dei pronto soccorso ci danno informazioni incoraggianti: pochi accessi per Covid e quasi nessuno grave, tale da necessitare di terapia intensiva". In merito all'ipotesi di un indebolimento del coronavirus, molto discussa dall'universo scientifico, Signorelli spiega: "Non sappiamo se c'è attenuazione del virus, per capirlo ci vorrà un approfondimento. Il dato certo è che ora ci sono meno malati e soprattutto meno malati gravi".