Consumo di suolo, Ispra: Como la più virtuosa, ma la maglia nera resta alla Lombardia

Nel 2021 record decennale di terreno bruciato dal cemento, secondo Ispra: 2 metri quadrati al secondo, 70 chilometri quadrati l'anno. La soluzione? Ristrutturare

Una delle tante manifestazioni ambientaliste contro il consumo di suolo

Una delle tante manifestazioni ambientaliste contro il consumo di suolo

Milano, 26 luglio 2022 - Como, insieme ai comuni di Impruneta (Toscana) e Marano di Valpolicella (Veneto), si aggiudicano la prima edizione del concorso 'Comune risparmia suolo'. Ma la Regione Lombardia è la prima in Italia per consumo. E proprio il 2021 è stato l'anno col valore più alto di territorio 'bruciato' dal cemento, in Italia, dell'ultima decade. Con una media di 19 ettari al giorno, e una velocità che supera i 2 metri quadrati al secondo, il consumo di suolo in Italia torna a crescere e nel 2021 sfiora i 70 chilometri quadratti di nuove coperture artificiali in un solo anno.  Il cemento ricopre ormai 21.500 km2 di suolo nazionale, dei quali 5.400, un territorio grande quanto la Liguria, riguardano i soli edifici che rappresentano il 25% dell'intero suolo consumato. Sono i dati forniti dal Sistema nazionale per la Protezione dell'Ambiente (Snpa) dell'Ispra (Istituto superiore protezione e ricerca ambientale).

Como tra i comuni più virtuosi

Como, Impruneta e Marano di Valpolicella si aggiudicano la prima edizione del concorso Ispra e conquistano il titolo di 'Comune Risparmia suolo' del 2022. È il consumo di suolo in Italia fotografato dal Rapporto Snpa 2022 che, insieme alla cartografia satellitare di tutto il territorio e alle banche dati disponibili per ogni comune italiano, fornisce il quadro aggiornato dei processi di trasformazione della copertura del suolo a livello nazionale, comunale e provinciale.  Consumo suolo, nel Bresciano secondo peggior dato d’Italia

Cancellati 77 chilometri quadrati di territorio all'anno

Tra il 2006 e il 2021 il Belpaese ha perso 1.153 km2 di suolo naturale o seminaturale, con una media di 77 chilometri quadrati all'anno, a causa principalmente dell'espansione urbana e delle sue trasformazioni collaterali che, rendendo il suolo impermeabile, oltre all'aumento degli allagamenti e delle ondate di calore, provoca la perdita di aree verdi, di biodiversità e dei servizi ecosistemici, con un danno economico stimato in quasi 8 miliardi di euro l'anno. Il suolo consumato pro capite aumenta in Italia nel 2021 di 3,46 metri quadrati per abitante (m2/ab) rispetto al 2019 con un trend in crescita. Si passa, infatti, dai circa 349 m2/ab nel 2012 ai circa 363 m2/ab di oggi.

Alla Lombardia la maglia nera

A livello regionale la Valle d'Aosta è la regione con il consumo inferiore, ma aggiunge comunque più di 10 ettari alla sua superficie consumata, la Liguria è riuscita a contenere il nuovo consumo di suolo al di sotto dei 50 ettari, mentre Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Molise, Basilicata e Calabria si mantengono sotto ai 100 ettari.  Gli incrementi maggiori sono avvenuti in Lombardia (con 883 ettari in più), anche rispetto ai dati del 2021, Veneto (+684 ettari), Emilia-Romagna (+658), Piemonte (+630) e Puglia (+499). I valori percentuali più elevati si collocano anche quest'anno in Lombardia (12,12%), Veneto (11,90%) e Campania (10,49%). 

Milano la peggiore tra i capoluoghi dopo Roma e Venezia

Tra i comuni, Roma conferma la tendenza dell'ultimo periodo e anche quest'anno consuma più suolo di tutte le altre città italiane: in 12 mesi la Capitale perde altri 95 ettari di suolo. Inoltre, Venezia (+24 ettari relativi alla terraferma), Milano (+19), Napoli (+18), Perugia (+13), e L'Aquila (+12) sono i comuni capoluogo di regione con i maggiori aumenti.  Suoli urbani: oltre il 70% delle trasformazioni nazionali si concentra nelle aree cittadine cancellando proprio quei suoli candidati alla rigenerazione. Gli edifici aumentano costantemente: oltre 1.120 ettari in più in un anno distribuendosi tra aree urbane (32%), aree suburbane e produttive (40%) e aree rurali (28%).  Consumo di suolo nel Milanese: Sesto è "maglia nera"

La soluzione? Ristrutturare

Correre ai ripari è possibile: si potrebbe iniziare intervenendo sugli oltre 310 chilometri quadrati di edifici non utilizzati e degradati esistenti in Italia, una superficie pari all'estensione di Milano e Napoli. Il Veneto è la regione che ha la maggior superficie di edifici rispetto al numero di abitanti (147 m2/ab), seguita da Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna e Piemonte, tutte con valori superiori ai 110 m2/ab. I valori più bassi si registrano invece nel Lazio, in Liguria e Campania, rispettivamente con 55, 60 e 65 m2/ab, a fronte di una media nazionale di 91 m2/ab.  

Sempre più logistiche

Logistica: ben 323 ettari nel 2021 prevalentemente nel Nord-Est (105 ettari) e nel Nord-Ovest (89 ettari). Prosegue quindi il consumo di suolo dovuto alla costruzione di nuovi poli logistici rilevati anche in aree a pericolosità idrogeologica elevata. Fotovoltaico a terra: poche le nuove istallazioni fotografate dal Snpa nel 2021 (70 ettari), ma gli scenari futuri prevedono un importante aumento nei prossimi anni stimato in oltre 50 mila ettari, circa 8 volte il consumo di suolo annuale. Oggi oltre 17 mila ettari sono occupati da questo tipo di impianti, in modo particolare in Puglia (6.123 ettari, circa il 35% di tutti gli impianti nazionali), in Emilia-Romagna (1.872) e nel Lazio (1.483).