Consumo di suolo e perdita di verde in Lombardia. La vera pandemia è ancora il cemento

Lo stop alle attività non ha bloccato le ruspe. Addio a 1.100 campi da calcio di superficie. Record nel Bresciano

Cantiere

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Milano -  Con circa 750 nuovi ettari cementificati, pari a 1.100 campi da calcio, la Lombardia è la prima regione d’Italia per consumo di suolo, anche nell’anno nero della prima ondata del Covid, in cui la paralisi delle attività per alcuni mesi è stata totale. Un primato non invidiabile quello certificato dal nuovo rapporto Ispra, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, che vede la Lombardia al primo posto, seguita da Veneto (+682 ettari) e Puglia (+493). A far la parte del leone è la provincia di Brescia, con 214,5 ettari consumati in un anno (seconda in Italia dopo Roma), pari al 27% del totale regionale. Nonostante la virtuosità della città capoluogo, prima in Italia per recupero di suolo (5 ettari strappati al cemento col parco delle Cave), l’incremento porta a 49.730 gli ettari bresciani cementificati, quasi alla pari con i 49.859 di Milano. Al secondo posto si trova la provincia di Bergamo, con 113,5 ettari di verde intonso sacrificati alle costruzioni.

«Una cementificazione che lo scorso anno è avanzata ad un ritmo di 2 mq al secondo, nonostante la pandemia – commenta il presidente di Coldiretti Bergamo, Alberto Brivio – è un risultato più che allarmante e certamente non sarà privo di conseguenze. Deve farci riflettere quanto sta accadendo in Germania, dove, dopo la terribile alluvione dei giorni scorsi, è sotto accusa il cambiamento climatico che si abbatte su un territorio sempre più fragile, complici anche le continue colate di cemento".

Guardando alle percentuali di suolo consumato sulla superficie disponibile, è invece la provincia di Monza Brianza la più cementificata, con ben il 40% del territorio coperto da edifici e asfalto; Sondrio è la più virtuosa con il 2%. Tra i Comuni, nel 2020 sono stati Lonato del Garda, Ghedi (Brescia) e Landriano (Pavia) ad aver consumato più suolo in relazione alla superficie totale. Guardando invece all’incidenza sulla superficie totale, è Lissone (Monza-Brianza) quello con meno suolo libero: il 73% risulta infatti cementificato. Fra i capoluoghi, quelli più ‘coperti’ sono Milano (10.589), Brescia (3.983) e Cremona (1.974).

«I dati presentati da Ispra certificano l’inefficacia delle misure legislative adottate dalla nostra regione per affrontare la piaga ambientale del consumo di suolo – dichiara Damiano Di Simine, coordinatore scientifico di Legambiente Lombardia - soprattutto a causa dell’invasione dei campi da parte del fenomeno emergente, quello della logistica industriale, che sembra operare in una terra priva di regole, colonizzando con enormi capannoni vastissime superfici agricole a ridosso delle vecchie e soprattutto nuove autostrade regionali, a partire da TEEM e Brebemi, ed ignorando del tutto i tantissimi siti dismessi che invece potrebbero essere reinsediati".

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