
Nuova mappa dell'Italia a colori da oggi, lunedì 1 marzo
Marzo inizia con una nuova mappa a colori dell'Italia. Da oggi, infatti, alcune regioni vedono cambiare la tonalità della zona in cui si trovano. Decisioni prese dopo i dati del contagio emersi nell'ultimo monitoraggio dell'Istituto superiore della sanità, venerdì 26 febbraio. Il monitoraggio ha fotografato un Paese sempre più in difficoltà a causa della diffusione delle varianti del Covid e dagli esperti arriva un nuovo invito a mantenere e anzi rafforzare i provvedimenti restrittivi: "alla luce del chiaro trend in aumento - ha detto l'Iss- sono necessarie ulteriori e urgenti misure di mitigazione sul territorio nazionale e puntuali interventi" locali "per evitare il sovraccarico dei servizi sanitari". Di conseguenza, sabato, il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato le ordinanze che entrano in vigore da oggi. La Lombardia diventa zona arancione. Stessa situazione per Piemonte e Marche, che si aggiungono ad Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Abruzzo, Campania e le province di Trento e Bolzano. La Liguria, invece, passa da zona arancione a zona gialla. In zona gialla si trovano anche Valle d’Aosta, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Puglia, Calabria e Sicilia. La Basilicata passa in zona rossa. Fa lo stesso il Molise, ma dopo esplicita richiesta del presidente della Regione Donato Toma. La Sardegna entra in zona bianca ed è la prima regione a farlo.
I colori delle regioni dall'1 marzo
Complessivamente, quindi, la ripartizione delle Regioni e Province Autonome nelle diverse zone in base ai livelli di rischio a partire dal 1 marzo 2021 è la seguente:
Zona bianca: Sardegna Zona gialla: Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Puglia, Sicilia, Valle d’Aosta, Veneto Zona arancione: Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Umbria Zona rossa: Basilicata, Molise
Lombardia in zona rossaLombardia zona arancione con 'rafforzamenti' e 'micro aree rosse'

La Lombardia lascia la zona gialla per quella arancione. La regione era stata inserita nella fascia di limitazioni più "morbide" a fine gennaio, dato il miglioramento di tutti gli indicatori. Provvedimento che era poi scattato lunedì 1 febbraio. In questo mese di riaperture, però, il virus ha ripreso la sua corsa, naturalmente agevolato dalle maggiori possibilità di incontro e contatto fra persone ma anche per la maggiore trasmissibilità che sembra essere la caratteristica di alcune varianti. Tutte le curve sono in salita. Quella dei nuovi casi assoluti ha iniziato a riprendere quota subito dopo l'ingresso in zona gialla, aumentando decisamente il ritmo dal 18 febbraio. Più lenta, al momento, l'ascesa della curva delle ospedalizzazioni, in reparto come in terapia intensiva. Ma, come abbiamo ormai imparato a sapere queste due curve sono "in ritardo" rispetto a quella dei contagi di un paio di settimane. Spostata ancora più in avanti, invece, è la curva dei decessi. Che, al momento, infatti, appaiono in frenata. L'effetto del più che probabile inasprimento delle restrizioni, comunque, si inizierà a vedere fra due o tre settimane. Dobbiamo quindi attenderci per almeno quindici giorni ancora un aumento del numero dei contagi e, in seguito, di ricoveri e decessi. "Prendiamo atto della decisione, ma è arrivato il momento che i tecnici e gli scienziati studino e poi ci dicano in modo chiaro e definito come superare questo stillicidio settimanale attraverso regole stabili e sicure", ha commentato il governatore della Regione Attilio Fontan che chiede di garantire la vita quotidiana di cittadini e imprese con un "orizzonte più lungo della verifica settimanale". Regione tutta in arancione, quindi, con protezione rafforzata per Brescia, 8 Comuni bergamaschi e Soncino (Cremona) e microzone rosse confermate a Bollate (Millano), Mede (Pavia) e Viggiù (Varese) almeno fino al 3 marzo, come da ordinanza firmata dal governatore Fontana. Domenica pomeriggio, alle 18, è entrato in zona rossa anche Valgoglio, in alta Valle Seriana nella Bergamasca. La decisione è stata presa dalla Regione Lombardia dopo una riunione fra il sindaco Angelo Bosatelli, Ats e l’Ambito di Clusone.
COSA SI PUO' FARE E COSA NO
In questa fascia spostamenti consentiti solo all'interno del comune, vietati quelli notturni dalle 22 alle 5. La consumazione in bar e ristoranti è vietata all’interno e nelle vicinanze dei locali. Dalle 5 alle 18 consentito l’asporto, mentre dalle 18 alle 22 è consentito solo ai locali con cucina. Consegna a domicilio senza limiti di orario. Negozi al dettaglio aperti, centri commerciali chiusi nei weekend, festivi e prefestivi. Chiusi musei, cinema, teatri, palestre e piscine. Sì attività sportiva nel comune e all’aperto.
Zona arancione: spostamenti, seconde case e bar/Le regole
Zona arancione rafforzata: spostamenti, seconde case e bar/ Le regole
Francesco Acquaroli, 46 anni, è il governatore delle MarchePiemonte e Marche, da zona gialla a zona arancione

Dopo quattro settimane in zona gialla, il Piemonte torna in quella arancione. "L’Rt è cresciuto e si attesta sopra l’1 e la pressione ospedaliera sta aumentando” ha detto il presidente Alberto Cirio . E ha proseguito: “Ci viene chiesto purtroppo un nuovo sforzo e so che è un sacrificio grande. Al nuovo Governo abbiamo sollecitato che i ristori per le attività costrette a fermarsi siano immediati. È fondamentale”. Stesso scenario per le Marche, dove il governatore Francesco Acquaroli ha fatto sapere di esere e molto dispicaiuto per restrizioni che condizioneranno la nostra quotidianità e tutte le attività". Il presidente ha raccomandato la "massima attenzione". "Sapete quanto in altre occasioni mi sono battuto per chiedere di consentire lo svolgimento di attività personali ed economiche, ma in questo momento abbiamo il dovere di fermare il rpima possibile questa fase di recrudescenza del virus a tutela della salute e sicurezza di tutti".
COSA SI PUO' FARE E COSA NO
In questa fascia spostamenti consentiti solo all'interno del comune, vietati quelli notturni dalle 22 alle 5. La consumazione in bar e ristoranti è vietata all’interno e nelle vicinanze dei locali. Dalle 5 alle 18 consentito l’asporto, mentre dalle 18 alle 22 è consentito solo ai locali con cucina. Consegna a domicilio senza limiti di orario. Negozi al dettaglio aperti, centri commerciali chiusi nei weekend, festivi e prefestivi. Chiusi musei, cinema, teatri, palestre e piscine. Sì attività sportiva nel comune e all’aperto
L'andamento dei nuovi contagi giornalieri in LiguriaLiguria passa in zona gialla ma con i distretti in arancione rafforzato

La Liguria ha due velocità: la maggior parte della regione entra in zona gialla, ma all'estremo Ponente, nei distretti 1 (Airole, Apricale, Bordighera, Camporosso, Castel Vittorio, Dolceacqua, Isolabona, Olivetta San Michele, Perinaldo, Pigna, Rocchetta Nervina, San Biagio della Cima, Seborga, Soldano, Vallebona, Vallecrosia, Ventimiglia) e 2 della Asl1, imperiese, (Badalucco, Baiardo, Castellaro, Ceriana, Molini di Triora, Montalto Carpasio, Ospedaletti, Pompeiana, Riva Ligure, Sanremo, Santo Stefano al Mare, Taggia, Terzorio, Triora ) la fascia è "arancione rinforzato", per l'alta incidenza del virus, a causa della contiguità con la Provenza-Costa Azzurra che sta vivendo una importante crisi di contagi. Il distretto 1 ha più restrizioni del distretto 2.
COSA SI PUO' FARE E COSA NO
Ci si può muovere liberamente dalle 5 alle 22. Consentito spostarsi verso una casa privata abitata una volta al giorno, per un massimo di due persone ulteriori rispetto a quelle conviventi (esclusi under14 o disabili). Dopo le 22 si può circolare solo per “comprovate esigenze”. Aperti fino alle 18 bar, pasticcerie, ristoranti: poi asporto fino alle 22 per chi ha la cucina e consegna sempre. Negozi aperti, centri commerciali chiusi sabato, domenica e festivi. Aperti musei in settimana.
Controlli 'zona rossa'Basilicata in zona rossa, i sindaci protestano

Basilicata in zona rossa. A spingere l'indice di trasmissibilità sono stati i focolai in alcuni Comuni. La ri-classificazione, con doppio salto da area gialla a rossa, preoccupa i sindaci lucani tanto che in 22 hanno scritto una lettera aperta al ministro Speranza e al presidente della Regione Basilicata Vito Bardi ritenendo ''improprio e sommario'' classificare tutta la regione in zona rossa ''considerato anche che la circoscrizione di zone rosse all'interno di una regione di colore diverso sia già stata attuata in varie regioni come ad esempio la Toscana, la Lombardia, l'Umbria, la provincia di Bolzano''.
COSA SI PUO' FARE E COSA NO
Ci si può muovere dalle 5 alle 22, con autocertificazione, solo per "comprovate esigenze". Rimangono limitazioni dalle 22 alle 5. Si può andare a casa di altri, nel comune, in due persone (esclusi under14 e disabili). Chiusi negozi, tranne alimentari, farmacie, parafarmacie, tabaccai, edicole, parrucchieri, lavanderie, ferramenta, ottici, fiorai, librerie, cartolerie, informatica, abbigliamento per bambini, giocattoli, profumerie, pompe funebri. Bar e ristoranti chiusi: consentito asporto (18 bar, 22 ristoranti) e consegne a domicilio
Molise in zona rossa: richiesta accettata
Il Molise entra in zona rossa, come richiesto dal goverantore Donato Toma. “Ho richiesto di rendere tutta la regione Molise “zona rossa” – ha scritto il presidente a – da lunedì 1 Marzo. Il Governo ha accolto la mia istanza. È un momento delicato per il nostro territorio e chiedo al Governo – che gestisce la Sanità in Molise attraverso un Commissario nominato da Roma – di cambiare strategia e attivare tutte le misure necessarie. Da parte della Regione, per le residue competenze che ci rimangono, siamo a disposizione.”
COSA SI PUO' FARE E COSA NO
Ci si può muovere dalle 5 alle 22, con autocertificazione, solo per "comprovate esigenze". Rimangono limitazioni dalle 22 alle 5. Si può andare a casa di altri, nel comune, in due persone (esclusi under14 e disabili). Chiusi negozi, tranne alimentari, farmacie, parafarmacie, tabaccai, edicole, parrucchieri, lavanderie, ferramenta, ottici, fiorai, librerie, cartolerie, informatica, abbigliamento per bambini, giocattoli, profumerie, pompe funebri. Bar e ristoranti chiusi: consentito asporto (18 bar, 22 ristoranti) e consegne a domicilio.
Zona rossa: spostamenti, seconde case e negozi/ Le regole
Un traghetto sulla rotta Civitavecchia-SardegnaSardegna, la prima in zona bianca

La Sardegna è la prima regione ad ottenere il passaggio in zona binaca, che segna la fine del coprifuoco e la possibilità di riaprire le attività ricettive la sera, oltre che musei, teatri, cinema, palestre, piscine e scuole . Il rischio di un nuovo balzo dei contagi, alimentato dalla variante inglese, fa ancora paura. L'assessorato regionale alla Sanità ha condiviso col ministero l'esigenza di una sorta di 'percorso guidato' per frenare eccessivi entusiasmi che potrebbero portare a un peggioramento dell'epidemia. Sarà istituito un tavolo di monitoraggio tra Regione e Istituto superiore di sanità, che valuterà le riaperture settore per settore e relativi orari. Saranno previste verifiche settimanali e conseguenti, eventuali restrizioni in base all'indice di contagio.
COSA SI PUO' FARE E COSA NO
In zona bianca rimangono gli obblighi del distanziamento e delle mascherine, ma non si applicano più le restrizioni previste per le altre zone di rischio. Possono riaprire i luoghi della cultura, i centri sportivi al chiuso e non c'è il coprifuoco dalle 22 alle 5. Inoltre ristoranti e bar possono riaprire senza limiti di orario, ma sempre rispettando i protocolli di sicurezza