Bimba uccisa a Catania, lo sfogo del padre: "La madre la odiava, lo ha fatto apposta"

Alessandro Del Pozzo tuona: come si può pensare a un raptus dopo tutte le bugie che ha inventato?

In criminologia, il raptus non esiste. Lo ha di recente confermato anche Claudio Mencacci, psichiatra del Fatebenefratelli Sacco di Milano, spiegando che esistono fattori di rischio da non dover sottovalutare. E ne è convinto anche Alessandro Del Pozzo, padre di Elena ovvero la bimba uccisa a Mascalucia, in provincia di Catania, dalla madre Martina Patti. "Un omicidio premeditato e studiato in ogni particolare. I momenti di pazzia sono seguiti da momenti di lucidità.  Momenti in cui non si è nemmeno pentita di aver ucciso la bambina - sottolinea l'uomo -.  Bensì  ha messo Elena dentro dei sacchi della spazzatura, l'ha sotterrata, si è ripulita e ha ripulito, ha inventato un sequestro creandosi un alibi e ha colpito la sua macchina per inscenare un aggressione. 24 ore di bugie. Quindi un omicidio in cui ci si crea pure un alibi e si occulta il corpo. Non può essere un raptus di pazzia".

Alessandro Del Pozzo, padre della piccola Elena uccisa dalla madre
Alessandro Del Pozzo, padre della piccola Elena uccisa dalla madre

"Ho sentito parlare di pazzia e di gelosia morbosa ma non ho sentito parlare di cattiveria e di sadismo. Come si può reputare un raptus quello che ha fatto Martina?" si chiede.

Domani mattina si terrà l'interrogatorio di Martina Patti davanti al giudice per le indagini preliminari di Catania. "La mia assistita ha già fatto dichiarazioni, ma non so se ha qualcosa da aggiungere. Questo lo approfondiremo e lo valuteremo" ha commentato l'avvocato Gabriele Celesti. Il dato di fatto è che la donna dovrà dare le spiegazioni che non ha fornito sino ad oggi. E chiarire se, come sembra, sia stata aiutata da qualcuno nell'omicidio e nell'occultamento del cadavere.