Catania, Elena Del Pozzo uccisa dalla madre: l'ipotesi del complice e troppi "non ricordo"

Martina Patti sarà interrogata nuovamente venerdì mattina. Oggi verrà affidato l'incarico dell'autopsia sul corpo della bimba

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Catania, 16 giugno 2022 - Si terrà domani mattina l'interrogatorio davanti al Gip di Catania di Martina Patti, la 23enne fermata per l'uccisione della figlia Elena Del Pozzo, di 5 anni. Il Giudice per le indagini preliminare dovrà decidere sulla convalida del fermo della donna, che accusata di omicidio premeditato pluriaggravato e occultamento di cadavere. La Procura ha anche chiesto per la donna l'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere. 

"La mia assistita ha già fatto dichiarazioni, ma non so se ha qualcosa da aggiungere. Questo lo approfondiremo e lo valuteremo", ha detto l'avvocato Gabriele Celesti uscendo dal carcere di piazza Lanza, a Catania, dove si era recato per incontrare la sua assistita, ma non ha potuto vederla perché è in isolamento fidiuciario per le norme anti-Covid . E ha aggiunto: "So che sta bene, se lei vorrà colmare alcuni 'buchi' allora farà dichiarazioni aggiuntive. Ma potrebbe scegliere di non farle in questa fase e le farà più avanti. Valuteremo non appena avrò la possibilità di interloquire con lei". 

Oggi è previsto che venga affidato l'incarico per l'autopsia sul corpo della bambina che sarà eseguita successivamente. Inoltre, ci saranno i rilievi dei carabinieri del Sisnella casa della donna: "I punti da chiarire - ha spiegato l'ufficiale dell'Arma - sono il luogo del delitto e l'eventuale responsabilità di altre persone nella commissione dell'omicidio o nell'occultamento del cadavere. Abbiamo fatto verifiche su tutti i familiari stretti, ma al momento non si sono evidenziate anomalie".

La mamma: "Le ho dato il budino, poi l'ho colpita"

Martina ha ricostruito quanto accaduto: "L’ho portata a casa dall’asilo, Elena ha voluto mangiare un budino poi ha guardato i cartoni animati dal mio cellulare. Io intanto stiravo". E ancora: "In serata dovevamo andare da un amico per il compleanno, Elena era contenta". Come lo era quando era andata a prenderla un’ora prima all’asilo e la piccola l’aveva abbracciata forte forte e baciata. "Quando l’ho colpita, avevo una forza che non ho mai percepito prima. Non ricordo la reazione della bambina, forse era ferma, ho un ricordo annebbiato. Ma ho agito come se qualcuno si fosse impadronito di me". Un coltello da cucina, la piccola sgozzata in un campo, colpita al collo, alla nuca, alla schiena. Sette volte. Martina ha poi preso cinque sacchi neri e ci ha infilato il corpicino senza vita, gettandolo dentro una buca che forse aveva scavato in mattinata con un piccone e una pala e coprendolo con qualche vangata di terra lavica, odorosa di zolfo. Un elemento che, se confermato, configura anche la premeditazione

L'ipotesi di un complice

Martina ha fatto tutto da sola? Lei dice di sì, ma molte tessere del racconto non si incastrano. Anzitutto gli investigatori non sono certi che la bambina sia stata uccisa lì, anzi sospettano che l’omicidio sia avvenuto nell’abitazione, che è sotto sequestro in attesa di un nuovo sopralluogo dei Ris. Se fosse così, chi ha fatto sparire le tracce di sangue dalla villetta di via Euclide? Chi l’ha aiutata nel trasporto fino alla piccola boscaglia e nell’interramento? E infine: dove è finito il coltello, chi lo ha lavato e riposto tra le stoviglie? Martina continua nella nenia: "Non ricordo, piangevo forte. Mi sono cambiata, gli abiti non erano sporchi di sangue, solo le braccia erano intrise del sangue di Elena. Non ricordo di avere sotterrato la bambina, ma sicuramente sono stata io". Troppi "non ricordo" che si aggiungono a una ricostruzione lacunosa.

Un paese sotto choc

Inatnto, il paese di Mascalucia, alle pendici dell'Etna, è ancora sotto choc per la morte della piccola. E i festeggiamenti di San Vito, santo patrono del paese, sono stati sospesi lasciando il posto ad un silenzio pieno di sgomento. I familiari del papà della vittima si sono chiusi nel dolore, così come i genitori della giovane mamma, sconvolti dall'atroce delitto commesso dalla figlia. "Hanno perso una nipote che era come una figlia e una figlia che è in carcere, è un fatto che ha stravolto la loro vita", le parole del legale. Per decisione del sindaco Vincenzo Magra i negozi sono rimasti chiusi, le saracinesche abbassate, le attività commerciali sospese: il primo cittadino ha parlato di un paese sconvolto e diviso "tra chi accusa pesantemente la madre" e chi parla di un "alto livello di fragilità tra i giovani". "È una vicenda -ha continuato Magra - che stiamo vivendo in maniera drammatica. Siamo sconcertati". L'arcivescovo di Catania, Luigi Renna, che ieri sera ha celebrato una Santa Messa nella chiesa di San Vito, ha osservato come si resti "sconcertati dinanzi ad un gesto inimmaginabile" e ha espresso "pietà e vicinanza alla famiglia per la perdita di un Angelo, una creatura così bella". "Per onorare al meglio la piccola Elena non si deve continuare in un clima di vendetta e di astio, ma in questo momento fermiamoci, riflettiamo e preghiamo", ha concluso il religioso. 

La maestra: "L'avevamo affidata in mani sicure"

Dolore e commozione anche nella scuola materna di Tremestieri Etneo frequentata da Elena. 2Quello che è successo - ha detto la responsabile dell'asilo, Veronica Piazza - ha dell'inverosimile. Martina è venuta a prendere la bambina, l'abbiamo affidata alle mani più sicure con quell'abbraccio che è diventato comune a tutti e che dimostra l'amore che la piccola aveva per la madre"." Elena era una bimba affettuosa, socievole e solare - ha ricordato invece la sua maestra - ogni volta lei abbracciava tutti i suoi familiari. Forse Martina aveva premeditato tutto, ma per noi l'abbraccio tra madre e figlia poche ore prima del delitto non aveva nulla di anormale". Alla scuola materna non era arrivato alcun 'allarmè dai comportamenti quotidiani: "Noi vedevamo una famiglia attenta e premurosa - ha sottolineato Veronica Piazza - non sappiamo quello che succede tra le mura di casa. I bambini sono lo specchio di quello che succede. Se qualcosa non fosse andato bene probabilmente Elena lo avrebbe raccontato".