Faida tra trapper, agguato a Simba La Rue: tradito dalla fidanzata. "Mi hai venduto"

Dagli atti dell'inchiesta milanese che oggi ha portato a 11 arresti, emerge che Barbara Boscali potrebbe essere la mandante del tentato omicidio di Treviolo

Milano, 7 ottobre 2022 - Blitz di carabinieri e polizia, all'alba di questa mattina: diversi trapper della scena musicale milanese sono stati arrestati. Si tratta dei presunti autori del tentato omicidio ai danni del rapper milanese Simba la Rue, avvenuto lo scorso 16 giugno a Treviolo e della successiva sparatoria avvenuta a Milano, in via di Tocqueville nella notte tra il 2 e il 3 luglio scorsi. Anche Baby Gang e lo stesso Simba La Rue sono stati arrestati. 

Baby Gang e Simba La Rue arresto all'alba. L'accusa: rissa, rapina e possesso di un'arma

Gli arresti

Sono quattordici in totale gli arresti eseguiti da polizia e carabinieri. A Milano sono rimasti coinvolti Baby GangSimba La Rue, insieme ad altri nove giovani per aver preso parte a una violenta rissa con l'uso di armi da fuoco, avvenuta all'alba del  3 luglio nella zona della movida di corso Como. Altri quattro, invece, sono stati arrestati per l'accoltellamento a La Rue a Treviolo, nella Bergamsca, lo scorso 16 giugno. "

Tradito dalla fidanzata

Dagli atti dell'inchiesta milanese che oggi ha portato a 11 arresti, con ordinanza per i 9 maggiorenni firmata dal gip Guido Salvini, su richiesta del pm Francesca Crupi, emerge che sarebbe stata Barbara Boscali, la fidanzata 31enne di Simba La Rue ad avere avuto un ruolo centrale nel grave agguato del 16 giugno a Treviolo subito dal trapper ventenne. La donna, ritenuta una dei "mandanti" e' tra le quattro persone finite in carcere su ordine del gip di Bergamo con l'accusa di tentato omicidio. Insieme a lei, i tre presunti autori materiali dell'aggressione: un milanese 24enne, un monselicense anch'egli 24enne e un marocchino 30enne gia' ristretto, per altri motivi, in Austria.  Dall'inchiesta sarebbero state intercettate delle conversazioni telefoniche in cui la 31enne avrebbe confessato di aver favorito il raid, dando il proprio indirizzo di casa e che avrebbe passato la serata insieme a Simba, a un amico del trapper padovano Baby Touchè. Grazie a questi dettagli sarebbe stata organizzata la vendetta al sequestro e al pestaggio subito da Touchè una settimana prima nel capoluogo lombardo, che erano stati messi in atto da Simba e da alcuni membri del suo entourage.

Le intercettazioni

Dalle intercettazioni, si legge negli atti, emerge "una corresponsabilità" della fidanzata "per quanto concerne l'accoltellamento ai danni di Saida Mohamed Lamine". In più di una telefonata, infatti, la donna "confessa di aver favorito detta aggressione, fornendo il proprio indirizzo di domicilio a terzi soggetti e comunicandogli che avrebbe passato la serata insieme al Said". Parlando proprio con Simba lei gli spiega che avrebbe "dato indicazioni" a tale "Samir" affinché "potesse incontrare il Saida da solo, con la finalità di 'umiliarlo'". "Doveva venire da solo a farti questa cosa, umiliarti - dice la giovane al fidanzato - perché aveva paura dei tuoi amici, e da solo sarebbe riuscito a parlarti e al massimo tirarti qualche schiaffo, lui non è neanche venuto, ha mandato i suoi amici, ma non so perché ti giuro che quando io ho visto questa cosa, quando io tenevo la porta aperta è perché ti vedevo così (...) ho urlato e mi son spaventata perché io, non era lui il tipo, perché doveva venire lui! Non so chi ha mandato, cosa, poi dopo quando io l'ho chiamato ho urlato e gli ho detto 'mi hai ammazzato il tipo, ma che c***o hai fatto!'". E Simba: "Che fine di mer.., che fine di mer... ho fatto!". Tra l'altro, il 21 giugno la donna avrebbe raccontato le stesse cose a Baby Gang, già arrestato a gennaio scorso in un'inchiesta milanese per rapine e poi scarcerato per prove lacunose. E lo stesso giorno lei aveva già reso la sua 'confessione' al trapper e compagno, il quale le aveva risposto "ripetendole 'sei un'infame bastarda'".

L'agguato

La sera del 16 giugno scorso, Simba la Rue, giovane di origini tunisine, cresciuto tra Francia e Italia e residente a Lecco, stava accompagnando a casa la fidanzata, che abita proprio a Treviolo. Parcheggiata l'auto in via Aldo Moro, si trovava con la sua compagna poco distante. All'improvviso, è arrivata un’altra vettura: non è ancora chiaro se qualcuno lo stesse aspettando o quante persone ci fossero a bordo. Qualcuno è quindi sceso dal veicolo armato di coltello avventandosi sul suo bersaglio. Il ragazzo è stato colpito da diversi fendenti ed ha iniziato a perdere molto sangue, accasciandosi poi a terra.

"Violazioni del regime dei domiciliari"

Dalle carte si vede che comunque i due, poi, si sono riappacificati. Simba, già arrestato a fine luglio anche per il sequestro del 9 giugno ai danni del capo della "gang" antagonista, Mohamed Amine Amagour, ossia Baby Touché, era passato ai domiciliari in una comunità per motivi di salute ed è stato operato per la ferita alla gamba subita (oggi anche i 4 arresti per il tentato omicidio). E a settembre il trapper "utilizzando il cellulare di una suora operatrice della Comunità" è riuscito a mettersi "in contatto 2 volte" proprio con la fidanzata, "soggetto tra l'altro centrale - scrive il gip - nella genesi e nel meccanismo dell'aggressione che lo stesso Saida ha subito in provincia di Bergamo". Il gip parla di "continuità" nelle violazioni del regime dei domiciliari da parte del trapper e delle persone a lui vicine. Risulta che pure Zaccaria Mouhib, ossia Baby Gang, oggi finito in carcere, si sarebbe recato "stabilmente in comunità" a trovare l'amico.