Allerta alimentare: cioccolato, acqua, salame. Quando il cibo è veleno

Sempre più avvisi di sicurezza o richiami di prodotti. E l'essere un alimento di marca non sempre è una garanzia

Non solo alimenti freschi, le allerte alimentari spesso riguardano cibi confezionati

Non solo alimenti freschi, le allerte alimentari spesso riguardano cibi confezionati

Dal cioccolato all'acqua, dai salumi ai wurstel passando per i cornflakes. Senza dimenticare alimenti freschi come pesce spada o cibi precotti. A far scattare avvisi di sicurezza o richiami di prodotti alimentari da parte del ministero della Salute oltre alla difformità del prodotto rispetto a quanto dichiarato dal produttore, è il caso dei cibi per celiaci,è la presenza di pesticidi, batteri pericolosi per la salute, botulismo e anche  la temuta salmonella che sarebbe la causa di un'ondata di casi di epatite nei bambini soprattutto in Nord Europa. Ma rischi per i prodotti confezionati sono segnalati anche per prodotti veg o bio  e persino per animali domestici.

Cibo che può arrivare sulle nostre tavole firmato anche da grandi marchi ma che durante la produzione è  incappato in errori, mancanza di igiene o in forniture che non rispettano lo standard previsto. Solo da maggio a oggi sono stati una ventina gli alimenti richiamati dai produttori su segnalazione del ministero molti dei quali accompagnati dall'avvertanza di non consumarli assolutamente. In alcuni casi si tratta di un allarme a livello europeo come quello che ha riguardato magnum di champagne di una notissima marca volutamente adulterate con l'aggiunta di ecstay che hanno provocato tra Germania e Belgio un morto e parecchi intossicati. Se paragonata alla quantità di alimenti che troviamo sugli scalfali dei supermercati o delle botteghe il fenomeno non è da allarme assoluto ma è un dato di fatto che in vendita c'è cibo pericoloso o potenzialmente tale per la nostra salute. E non va dimenticato che molto spesso sono le stesse aziende a ritirare un prodotto dal mercato quando riscontrano, nei loro test interni, problemi

Ma chi vigila sulla sicurezza degli alimenti confezionati?. Anzitutto le aziende stesse che, come richiesto dalla normativa europea e italiana, hanno l’obbligo di applicare, a carattere preventivo, l’autocontrollo delle proprie produzioni e lo strumento suggerito per farlo è il sistema dell’Haccp.Il significato della sigla Haccp (Hazard Analysis and Critical Control Point) racchiude in se tutto il senso di una gestione sicura delle proprie produzioni alimentari. I prodotti alimentari immessi nel mercato o serviti al consumatore finale, infatti, non devono rappresentare un rischio per la salute dell’uomo, e per questo devono soddisfare i requisiti di sicurezza previsti dalla Legislazione di settore ed essere, perciò, salubri e idonei al consumo umano.

Controlli diretti soprattutto in aziende e in punti vendita invece li effettuano i Nas, i Nuclei antisofisticazioni e sanità dei carabinieri, che sono la risposta  alla minaccia rappresentata dai reati contro la salute pubblica.  Creati nel 1962, la loro presenza sul territorio è ormai capillare con oltre mille unità specializzate. Caratteristica fondamentale dei Nas è la dipendenza funzionale dal Ministero della salute in virtù della quale i militari appartenenti al Reparto hanno - per Decreto – la qualifica dei Tecnici della Prevenzione e sono abilitati ad operare ispezioni, nell'arco diurno e notturno, in tutti quei luoghi ove vi è produzione, somministrazione, deposito o vendita di prodotti destinati all'alimentazione umana.

Le analisi finali  spettano ai laboratori del ministero della Salute o accreditati che spesso operano in rete con i loro omologhi stranieri. Una volta riscontrata una mancanza di sicurezza, più o meno grave nella composizione degli alimenti o la presenza di batteri pericolosi scatta il meccanismo degli avvisi ai consumatori e del richiamo dell'alimento.

Questo per gli alimenti che compriamo direttamente poi ci sarebbero gli alimenti freschi che acquistiamo in negozio, mangiamo al bar, al pub, al ristorante o in mensa ma chi entrano in gioco per i controlli anche altri protagonisti come le Ats e il problema non è necessariamente  legato al prodotto iniziale ma allo stato di conservazione, alle scadenze non rispettate eall'igiene dei locali e così via. Insomma mangiare bene è un enorme piacere ma non sempre è tutto oro quello che luccica o che paghiamo salato.