PIER GIORGIO RUGGERI
Cronaca

Crema Pride nel mirino degli skinhead: blitz notturno con manifesti shock. La città reagisce

Le reazioni non si sono fatte attendere: “Il Pride è, e sarà, una festa di comunità, inclusione e diritti. Nessun nostalgico del passato potrà fermare il futuro”

Una manifestazione a favore dei diritti Lgbtqia+

Una manifestazione a favore dei diritti Lgbtqia+

Crema (Cremona) – Blitz nella notte tra lunedì e martedì dei componenti del Veneto Fronte Skinhead: hanno tappezzato i muri di varie zone della città e pure le porte di accesso del palazzo comunale con manifesti contro il Crema Pride che si terrà sabato prossimo. Poi, pochi minuti dopo l’azione dimostrativa, è arrivata la rivendicazione ufficiale con un comunicato con il quale gli attivisti dell’ultradestra si sono assunti la “paternità dell’affissione dei manifesti nei pressi delle sedi di partiti e associazioni che si stanno prodigando nel sostenere attivamente il Gay Pride nella nostra città”.

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I volantini contro il Crema Pride

Nel documento diffuso, le “teste rasate“ si interrogano “se non esista una parte dell’attivismo Lgbt atto allo sdoganamento e alla normalizzazione della pedofilia, stando proprio alle dichiarazioni riportate nel suo magnum opus da uno dei massimi riferimenti culturali del panorama omosessuale italiano, Mario Mieli”.

La reazione all’azione del Veneto Fronte skinhead non si è fatta attendere. Nella settimana che porta al Crema pride (in programma dalle 15.30), in molti hanno fatto quadrato intorno agli organizzatori. Ad esempio, Sinistra Italiana, per bocca del segretario Paolo Losco, ha fatto sapere: “Ancora una volta l’intolleranza e l’odio di chi si richiama a ideologie incompatibili con la nostra costituzione si sono manifestati con violenza e codardia. Il Pride è, e sarà, una festa di comunità, inclusione e diritti. Nessun nostalgico del passato potrà fermare il futuro”.

Anche i Giovani democratici si sono espressi: “Piena solidarietà al Comune di Crema, al Partito Democratico cremasco, alla Cgil e a tutte le realtà coinvolte nella vile e inaccettabile intimidazione avvenuta a pochi giorni dalla prima edizione del Crema Pride. Un gesto tanto grave quanto rivelatore: se qualcuno si chiedesse ancora perché sia necessario organizzare un Pride anche a Crema, oggi ha purtroppo davanti agli occhi una risposta evidente. La comunità Lgbtqia+ continua a vivere in un clima crescente di insicurezza e invisibilità, mentre i dati parlano chiaro: gli episodi di discriminazione, odio e violenza sono in aumento in tutto il Paese”.