Milano Pride 2024, anche quest’anno niente patrocinio della Regione Lombardia: “Manifestazione divisiva e discriminante”

Lo ha deciso l’Ufficio di presidenza del Consiglio Regionale. Centrodestra: “Pride è ostile al sacrosanto diritto di ogni bambino di avere una famiglia naturale formata da una mamma e un papà”

Il Milano Pride sotto il grattacielo Pirelli, dove ha sede il Consiglio regionale della Lombardia

Il Milano Pride sotto il grattacielo Pirelli, dove ha sede il Consiglio regionale della Lombardia

Anche quest’anno, la Regione Lombardia non concederà il patrocinio al Pride che si svolgerà a Milano il prossimo 29 giugno. Lo ha deciso l’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, guidato dal centrodestra. Hanno votato a favore del patrocinio i consiglieri del Partito democratico Emilio Del Bono e Jacopo Scandella. Contrari invece Giacomo Cosentino, della lista civica di Attilio Fontana, e la leghista Alessandra Cappellari. Il presidente del Consiglio regionale, Federico Romani, non ha partecipato al voto. Il patrocinio, non essendo stata raggiunta la maggioranza, non verrà quindi concesso.

“Condividiamo, ovviamente, la necessità di contrastare ogni forma di discriminazione, ma riteniamo che non ci siano le condizioni per supportare e patrocinare, come Consiglio Regionale della Lombardia, una manifestazione che si è dimostrata spesso divisiva, provocatoria e discriminante verso il nucleo generatore della vita umana, formato da una donna e da un uomo. Un'iniziativa che consideriamo, inoltre, potenzialmente ostile al sacrosanto diritto di ogni bambino di avere una famiglia naturale formata da una mamma e un papà, diritto incentivato e supportato attraverso varie misure anche da Regione Lombardia”, hanno affermato in una nota congiunta Cosentino e Cappellari.