Bonemerse (Cremona) – Lunedì in tribunale a Massa ci sarà l’udienza di convalida dell’arresto di Alfredo Zenucchi, accusato dell’assassinio della moglie Rossella Cominotti, trovata morta venerdì scorso nella sua stanza d’albergo a Mattarana, nello Spezzino, da una cameriera. Martedì la procura conferirà l’incarico per l’autopsia sul cadavere della donna. Questi sono i tempi dettati dalle indagini.
Alberto Rimmaudo, difensore d’ufficio di Alfredo Zenucchi, cerca di dare una spiegazione alla vicenda e dice: "Il viaggio in Liguria era fatto apposta per andare a morire. I due coniugi, partiti con in tasca non più di 800 euro, hanno pensato prima di uccidersi con il gas di scarico dell’auto, ma poi hanno ripiegato su un delitto duplice e simultaneo: si sarebbero feriti a morte. Il primo tentativo è stato fatto il 3 dicembre ma non ha funzionato. Si vede dai tagli sul collo e sui polsi che il mio assistito presenta. Il secondo, invece ha avuto come epilogo la morte di lei. Poi lui non ce l’ha fatta. Ha preso l’auto per andare a trovare un posto giusto dove andare a schiantarsi".
Ma ha avuto anche in questo caso paura e ha preferito vivere, insieme al rimorso per aver perso la moglie e la consapevolezza di dover andare in galera. Secondo le indagini, Zenucchi ha ucciso Rossella la sera di mercoledì. Poi l’ha vegliata per 36 ore e, infine, ha deciso di abbandonare il cadavere per andare a cercare la morte. Nella stanza della coppia è stata trovata una lettera d’addio scritta dalla Cominotti, ma firmata da tutti e due nella quale si conferma la volontà per entrambi di farla finita. A Bonemerse, al bar La Vecchia pesa, c’è l’ultimo ricordo dei due: "Li abbiamo visti la sera prima che partissero. Hanno preso un aperitivo. Nulla faceva presagire la loro partenza né tanto meno quel che poi è successo. Nulla, ma poi è successo".