
I danni provocati dall’ex raffineria si trasformeranno in interventi immediati
Piante, verde e qualità della vita dei cittadini. I due milioni e quattrocentomila euro ottenuti dal Comune di Cremona da Tamoil, nell’ambito della causa per i danni di immagine e per i costi sostenuti per quanto riguarda i danni provocati dall’ex raffineria Tamoil, si trasformeranno in interventi immediati. Il Consiglio comunale a larghissima maggioranza ha votato un ordine del giorno firmato dal presidente Luciano Pizzetti che va in tal senso. "Il verde concorre alla vivibilità, mangia anidride carbonica e produce ossigeno influenzando positivamente la qualità ambientale. Non possiamo continuamente studiare come fare, ma le risorse le dobbiamo mettere a terra" spiega Luciano Pizzetti. E così i due milioni e quattrocentomila euro, andranno a finanziare una serie di interventi di piantumazione, di ripiantumazione, ma anche di sistemazioni di due grandi parchi cittadini, Piazza Roma (la piazza centrale della città) e il parco di Piazza Castello.
"Questo concetto era già stato espresso dal Comune nel 2019 e ribadito adesso, allora erano un milione di euro, ora si aggiunge un milione e quattrocentomila euro. Si tratta di una decisione autonoma assunta dal Comune. L’altro giorno, dopo aver istruito tutta la pratica si è stabilito che quelle risorse vanno utilizzate per ridurre le bolle di calore", sottolinea Pizzetti. La vicenda dell’inquinamento da idrocarburi provocato dall’ex raffineria Tamoil continua ormai da anni, si tratta di una causa piuttosto complessa e lunga che vede coinvolti oltre al Comune anche il Ministero dell’ambiente. "Il danno ambientale è in capo al Ministero dell’ambiente, solo loro possono agire in quel senso. Il Ministero si è costituito e ha fatto richiesta di nove milioni di euro, cinque per danno ambientale e quattro per danno di immagine. Procedimento tuttora in corso – spiega Luciano Pizzetti – Il Comune si è costituito a fianco del Ministero. Altro procedimento, in cui non c’entra il ministero e non c’entra il danno ambientale, è quello relativo alle due tranche, da un milione e un milione e quattrocentomila euro riconosciuti come danno di immagine e costi sostenuti dal Comune per la causa".
Daniele Rescaglio