Maxi frode fiscale a Crema, nella casa della “mente” nascosti 4 milioni in contanti: 12 arresti

Crema, tutte eseguite le misure cautelari a carico di dodici indagati. Oltre ai beni sequestrati, una valanga di denaro recuperata nel Bresciano

I contanti trovati nella casa della mente della frode

I contanti trovati nella casa della mente della frode

CREMA – Nel corso dell’operazione svolta nella giornata di giovedì dalla Guardia di Finanza di Cremona, in collaborazione con i comandi provinciali di Brescia, Bergamo, Padova, Verona, Bolzano, Treviso e il Reparto Operativo Aeronavale di Como, sono stati rintracciati tutti i destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare (4 sono stati accompagnati in carcere, 3 messi agli domiciliari e 5 sono stati destinatari di provvedimento di interdizione). Nell’esecuzione della perquisizione presso l’abitazione di un imprenditore di Adro (Brescia), che era stato arrestato, amministratore di fatto di società 24 società edili che avrebbero utilizzato fatture per operazioni inesistenti per un totale di 26 milioni di euro e riciclato in proventi illeciti maturati attraverso il trasferimento di tre milioni di euro a una società austriaca e a un’altra della provincia di Padova, è stata trovata un’ingente somma di denaro in contanti.

In particolare gli agenti della Guardia di Finanza hanno scoperto 1.600.000 euro nascosti nel sottotetto; 1.200.000 euro in una camera adibita ad ufficio, 700mila euro in una cassaforte, 100mila euro in camera da letto e 1.400.000 euro in un doppiofondo di un armadio. La perquisizione è stata eseguita anche con l’ausilio di una unità cinofila chiamata Cash dog in forza al comando provinciale di Bergamo. I cani, addestrati alla ricerca del denaro, sono stati fondamentali per la scoperta della valuta nascosto nel sottofondo dell’armadio.

Nell’ambito degli altri interventi, oltre a diversi conti correnti bancari, sono stati sequestrati 20 immobili, 18 autoveicoli, un motoscafo modello Riva da 15 metri, 8 orologi Rolex e numerosi gioielli in oro. Il giro d’affari dell’imprenditore, che aveva costituito 24 società satellite, e che si avvaleva dei servizi di una donna di Campagnola Cremasca, costituiva nel procurare manodopera alle aziende edili, parliamo di centinaia di muratori e manovali, utilizzando poi le spese e le detrazioni per frodare Erario e Iva. Le indagini della Guardia di Finanza hanno portato alla luce il raggiro milionario ai danni dello stato e hanno messo in evidenza il meccanismo messo in atto dall’imprenditore.