PIER GIORGIO RUGGERI
Cronaca

Crema, fracasso da incubo in via D’Andrea: “Basta notti d’inferno, chiediamo i danni”

Un cinquantina di residenti nel weekend è stata disturbata da gruppi di giovani che bevevano e urlavano. Fino all’arrivo dei carabinieri, che hanno dovuto sudare sette camicie per mandare via i fracassoni

I giovani ubriachi e urlanti visti da un balcone

I giovani ubriachi e urlanti visti da un balcone

Crema (Cremona) – “Non se ne può più: due notti d’inferno per i continui schiamazzi. Non sappiamo più cosa fare. Passeremo alle denunce e alla richiesta di risarcimento danni”. In via D’Andrea una cinquantina di residenti nel weekend passato è stata disturbata da gruppi di giovani che bevevano e urlavano nella zona, da sempre “caldissima“, dei caseggiati e della piazzetta. Fino all’arrivo dei carabinieri, che hanno dovuto sudare sette camicie per mandare via i fracassoni.

Dopo numerose chiamate da parte degli abitanti che chiedevano di far smettere la baraonda notturna, intorno alle due è arrivata una Gazzella. Due militari si sono recati al bar dove all’esterno c’era la cinquantina di persone vocianti che hanno cominciato a insultarli. Un ventinovenne già noto alle forze dell’ordine si è spinta un po’ oltre con le parolacce e si è preso una denuncia per oltraggio a pubblico ufficiale; un altro, trovato a urinare su un muro, è stato denunciato per atti contrari alla pubblica decenza.

Poi è arrivata una seconda pattuglia e le due auto affiancate hanno “accompagnato“ i fracassoni fuori dalla piazzetta: loro dietro in auto e il gruppo a piedi sulla strada. “Non ne possiamo più ma ce lo diciamo tutte le volte – afferma il Comitato inquilini – Abbiamo già presentato un esposto ma adesso passiamo alle denunce e alle richieste di danni nei confronti di chi permette questa baraonda. Oggi scriveremo per l’ennesima volta al sindaco e al comandante della Polizia locale, mandando loro foto e filmati e questa volta metteremo in copia anche prefetto e questore di Cremona. Chiediamo provvedimenti nei confronti di chi permette che tutto questo avvenga. Sono ormai quattro anni che sopportiamo notti da incubo ogni fine settimana. Non sono bastati telecamere, cartelli di divieto, minacce di denunce. Cosa dobbiamo fare per poter dormire?”.