Autovelox irregolari, la sentenza diventa definitiva 33 anni dopo: l’ex sindaco dovrà risarcire il Comune

Scandolara Ravara: oltre all’allora primo cittadino, oggi 89enne, anche ex assessori e segretario comunale dell’epoca condannati a versare in solido 120mila euro

Un vecchio impianto di rilevazione della velocità

Un vecchio impianto di rilevazione della velocità

Scandolara Ravara (Cremona), 14 febbraio 2024 – Condannati a risarcire il Comune dopo 33 anni. Succede a Scandolara Ravara, paesino di poche anime in provincia di Cremona. Tanti anni sono passati prima che la sentenza diventasse effettiva, un tempo lunghissimo soprattutto quando sembrava che quel capitolo fosse già chiuso e dimenticato. La vicenda è stata riportata dalla stampa locale, al centro della questione ci sono i primi modelli di autovelox. Trentamila euro dovranno versare: l'ex sindaco Antonio Borghesi che oggi ha 89 anni, l'ex segretario comunale e due ex assessori. Complessivamente dovranno sborsare, 120 mila euro.

Cosa è successo

I fatti. Nel lontano 1991, una ditta bresciana, poi fallita, fornisce e gestisce questi dispositivi, ma il sistema appare discutibile: parte dei ricavi non va interamente al Comune, come dovrebbe, ma finisce anche nelle casse della ditta. Nel 1991, l'amministrazione comunale di Scandolara decide di interrompere il contratto e viene portata in tribunale. Inizia un processo lungo e tortuoso, durante il quale il Comune di Scandolara, con le diverse amministrazioni che si succedono nel tempo, difende la propria posizione. Tuttavia, perde in prima istanza, poi in Appello e infine non riesce a ribaltare la sentenza nemmeno in Cassazione. Nel 2016, dopo 25 anni, la sentenza diventa definitiva.

Il debito saldato

All'epoca al comune era stato chiesto di pagare 143 mila euro. L’amministrazione in carica chiede uno sconto al giudice, considerando che la ditta era fallita e che l’ente comunale aveva delle difficoltà finanziarie. La risposta arriva: la cifra da pagare scende a 100 mila euro, da versare in due rate tra il 2016 e il 2017, e il debito viene saldato. Ma non finisce qui: il debito fuori bilancio deve infatti essere segnalato per legge alla Corte dei Conti. E qui inizia la seconda parte della storia.

La sentenza

La Corte dei Conti è chiamata a valutare se ci sia stata colpa o dolo nell'accumulare questo debito fuori bilancio, verificando se ci sia stato un danno per le casse comunali. Nel 2022 arriva la prima sentenza contro la giunta del 1991, che fa appello ma perde nuovamente, e dopo trentatré anni si trova a dover pagare: 120 mila euro da restituire al Comune, considerando interessi e spese legali. Nonostante la stessa ditta bresciana avesse fornito i suoi dispositivi anche ad altri comuni, a oggi quello di Scandolara resta un caso unico.