
Due momenti della partita improvvisata dai baby calciatori e figli d'arte sul campo del Sinigaglia
Como, 19 luglio 2025 – Basta un pallone che rotola su un campo in terriccio o semplicemente sull’asfalto per far divertire (e sognare) i bambini. Se poi ad inseguire la sfera di cuoio, dopo averla “prelevata“ furbescamente da una sacca a bordo campo, sono tre bambini dai cognomi illustri, ecco che si scatena la fantasia dei tifosi. I quali, pure loro, cominciano a sognare. È quanto accaduto venerdì sera sul prato, perfetto e verdissimo, del Sinigaglia di Como: era da poco terminata la sfida fra la formazione di Cesc Fabregas e il Lilla, vinta 3-2 dai padroni di casa, quando tre marmocchi con la maglia (personalizzata) dai lariani hanno “invaso“ il luogo sacro, il terreno di gioco (per l’occasione senza barriere).
Giocare per divertirsi
Solo che non si trattava di bambini qualsiasi: quelli che giocavano insieme, si divertivano e correvano scalzi sull’erba erano Ciro (7 anni) e Mateo (9 anni) Messi, insieme a Leonardo Fabregas, di 8 anni (uno dei tre figli del tecnico spagnolo). Per i tre piccoli amici una cosa normale, per chi ha avuto la fortuna di assistere una cosa impensabile di fronte alla quale viene naturale stropicciarsi gli occhi. Perché è bellissimo vedere la felicità di quei bambini che giocano per divertirsi, inconsapevoli del peso dei loro cognomi, e lontani dai riflettori che invece circondano i loro papà. Impossibile sapere se oggi Ciro, Mateo e Leonardo riusciranno a ripercorrere le orme dei padri e diventare un giorno campioni, ma la loro purezza, la genuinità e la spontaneità dei movimenti è l’immagine più bella che ci ha regalato la notte del Sinigaglia dopo le giocate di Addai e Azon.

Red Carpet Sinigaglia
In tribuna ad osservare con occhio attento, c’erano Antonela Roccuzzo, moglie del fuoriclasse argentino Leo Messi e Daniella Semaan, consorte del tecnico del Como. Sedute una accanto all’altra. Si conoscono da quasi tre lustri, un’amicizia nata a Barcellona, quando i due mariti hanno giocato insieme dal 2011 al 2014 e consolidatasi nel tempo. Vedere i loro figli con la “camiseta“ del Como rincorrere tutti insieme il pallone è una scena che non poteva passare inosservata ai presenti.

Vero, gli spalti del vecchio Sinigaglia ormai da anni sono il dorato “red carpet“ per vip, passerella di campioni del calcio ed attori hollywoodiani, ma il numero 10 di Ciro spinge tutti oltre la realtà, perché l’immaginazione può portarti ovunque. “E se un domani Messi venisse a chiudere la carriera qui a Como?”, si chiedono i tifosi più o meno seriamente. Sarebbe la felicità di tutti, la stessa felicità che si legge negli occhi di quei bambini i quali mostravano in campo la grinta ereditata dai padri.

Famiglia allargata
Del resto per Fabregas il concetto di “famiglia“ è sacro, e dunque, perché non provare ad allargarla? Provate solo per un attimo ad immaginare: Leo in campo con la 10, Cesc in panchina a dare indicazioni. Che spettacolo con quei due amici vecchi amici di Barcellona. Sarebbe l’ennesima favola sul lago, qualcosa di ancor più magico e fanciullesco. Vero, da quando la famiglia indonesiana degli Hartono è proprietaria del club, abbiamo visto di tutto. Fatti, non parole. campioni e talenti, non meteore. Un progetto sportivo molto ambizioso che ancora deve offrire il meglio.
Il futuro della Pulce
Il primo gennaio del 2026 finirà il contratto che lega la Pulce al club di Miami, Messi avrà 38 anni ma ancora tanta voglia di giocare in previsione anche dei Mondiali negli Stati Uniti e Canada. E se davvero gli si offrisse la possibilità di terminare la carriera in un ambiente sano e tranquillo come quello di Como? Forse è solo una favola di una notte di mezza estate. O forse no. Ma per qualche settimana, grazie anche a Ciro, Mateo e Leonardo e alla frizzante notte sotto le stelle del Sinigaglia, lasciamo sognare la tifoseria lariana e chi ama il calcio.
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