
Violenza
Como, 19 agosto 2021 – Per 13 anni l'ha vessata, maltrattata, picchiata, minacciata di morte, controllata ossessivamente seguendo ogni suo spostamento anche con un gps installato di nascosto sotto la sua macchina. Nonostante lei abbia trovato il coraggio di denunciarlo, lasciarlo e andarsene di casa lui ha continuato lo stesso a perseguitarla. Per questo gli agenti della Mobile di Como hanno notificato un ordine di avvicinamento alla sua ex ad un 54enne italiano, denunciato per maltrattamenti, lesioni personali e atti persecutori nei confronti di una 34enne albanese, cioè la sua ex moglie e madre dei loro figli piccoli. I poliziotti lo hanno “inseguito” con i colleghi della questura di Vibo Valentia fino in Calabria dove è in vacanza per consegnargli il divieto di avvicinamento sia alla sua ex sia a tutti i luoghi che lei frequenta e assicurarsi che la situazione non degeneri ulteriormente.
I due non stanno più insieme dal 2017. Lei sperava fosse la fine di un incubo, invece è cominciato solo un altro inferno, fatto di continue denigrazioni, pugni, schiaffi e una serie di denunce sempre poi ritirate in nome e sotto il ricatto del bene dei figli, pedinamenti con un gps installato a sua insaputa sulla sua auto e una microspia in ufficio, ingiurie ripetute, minacce di ogni sorta, ricoveri al Pronto soccorso e messaggi di minaccia di ucciderla con una pistola. I poliziotti a cui la 34enne si è nuovamente rivolta per prima cosa hanno cercato a casa del 64enne la pistola che fortunatamente non aveva, sebbene ne millantasse il possesso per impaurire ulteriormente la ex, poi con il pm incaricato del caso hanno chiesto e ottenuto dal gip una misura cautelare a tutela della donna, con l'emissione di un'ordinanza applicativa del divieto di avvicinamento a lei e ai luoghi che frequenta.