Variante di Tremezzina: il rebus dei depositi

Dove andrà conferito il materiale di scavo? A Castiglione si è già costituito un comitato di residenti

La variante toglierà il traffico dalle zone più delicate del Lario

La variante toglierà il traffico dalle zone più delicate del Lario

Tremezzina (Como), 7 gennaio 2021 - Raggiunta la volontà politica e trovati i fondi necessari per realizzare l’opera adesso sul percorso che porta alla Variante della Tremezzina c’è un nuovo ostacolo, legato al sito in cui andrà conferito il materiale di scavo. Un problema non da poco considerando che per costruire la strada, lunga poco meno di dieci chilometri quasi tutti scavati in galleria, si dovranno rimuovere un milione e mezzo di metri cubi di roccia.

A Castiglione d’Intelvi si è già costituito un comitato composto dai residenti della via al Faree, la strada che porta alla discarica di cava Citrini, dove potrebbero arrivare quasi 500mila metri cubi di roccia mentre altri 350mila metri cubi potrebbero finire nelle cave a Sud, verso Como. Poi altri 650mila metri cubi di roccia che verranno rimossi dall’altro capo della galleria, a Griante, destinati in buona parte alla cava Spandri di Moregallo, a Mandello del Lario in provincia di Lecco. Il condizionale è d’obbligo perché finora i siti di destinazione non sono stati individuati, toccherà all’impresa che ha vinto l’appalto farsene carico, ma nel piano economico sono previsti 46 milioni di euro, praticamente il 10% del costo dell’intera opera, da destinare allo smaltimento del materiale da cantiere. Insomma un affare che però andrà gestito al meglio perché finché non verrà realizzata la variante toccherà muoversi sulla vecchia Statale Regina, con il rischio di mandarla definitivamente in tilt se al normale traffico si sommerà quello di una cinquantina di camion cava che ogni giorno faranno la spola tra l’area di scavo e le cave. Anche per questo tra le ipotesi sul tavolo c’è impiego di un sistema di chiatte che potrebbero fare la spola, via lago, verso la discarica del Moregallo, un sistema collaudato in queste settimane a Como sul cantiere delle paratie. Anche così non si potrà rinunciare del tutto al trasporto su gomma, come nel caso della cava Citrini di Castiglione dove i residenti hanno già messo le mani avanti contro il via vai dei mezzi pesanti di fronte alle loro case. "Il materiale di scarto della Variante della Tremezzina non deve finire nella cava Citrini – spiegano – In caso contrario si rischierebbe la salvaguardia del territorio e la tutela della salute pubblica, oltre che la sicurezza stradale".