Una camminata contro il progetto per il monte San Primo

Gli ambientalisti: la Regione Lombardia intende investire sul turismo della neve dove non c’è acqua

Una camminata di protesta per chiedere che il San Primo rimanga così com’è quella promossa da Circolo Ambiente Ilaria Alpi, Legambiente, Cai, Lipu e una ventina di associazioni che domani saliranno in quota con i loro attivisti per dimostrare che non servono cannoni da neve e tapis roulant per riscoprire il monte più alto del Triangolo Lariano. "Hanno destinato 5 milioni di euro per rivitalizzare quest’area, ma il progetto di Bellagio e la Comunità montana non ci convince – spiega Costanza Panella, presidente del circolo Lario Sponda Orientale di Legambiente Lombardia – Si tratta di un progetto che prevede investimenti sugli impianti: per portare l’acqua dove non ne cade per alimentare i cannoni e produrre neve, per spostare le persone con i tapis roulant dove invece si potrebbe semplicemente salire a piedi, per costruire parcheggi per le auto. Per questo chiediamo di rivedere radicalmente questo progetto: la montagna ha bisogno di investimenti che ne garantiscano la vita con il sostegno all’agricoltura, all’allevamento, alla silvicoltura e al turismo rispettoso dell’ambiente". Gli ambientalisti si sono dati appuntamento alle 10 al parcheggio dei vecchi impianti poco dopo La Genzianella. La camminata è aperta a tutti e si svolgerà lungo un percorso in pendenza su un dislivello di 200 metri lungo 5 chilometri. "Nella gran parte delle nostre montagne è atteso, rispetto a ora, un aumento di temperatura tra i 2 e i 3°C per il 2050. La Regione con il Bando Neve programmata h48 ha stanziato finora 11,2 milioni per il potenziamento dell’innevamento artificiale". Ro.Ca.