
Luciano Caramel è stato docente di Storia dell’arte nelle Accademie di Belle Arti a Carrara, Torino e Brera
Una nuova e importante donazione di opere d’arte è entrata a far parte del patrimonio della Pinacoteca di Como: provenienti dalla collezione di Luciano Caramel, sono state donate dagli eredi dello storico dell’arte scomparso nel 2022. Sono: Costruzione, tempera su cartoncino di Luigi Veronesi (1937), due disegni per gli interventi nella ex Casa del Fascio di Mario Radice, senza titolo (1934), grafite su carta e matita rossa su carta. Sempre di Mario Radice, Composizione G.R.U. 37, pastello su carta (1937-1938).
L’opera di Veronesi è testimonianza del rapporto di amicizia e profonda corrispondenza critica che Caramel ha intrattenuto con l’artista dagli anni ’60 alla sua scomparsa nel 1998 ed è stata esposta nelle mostre organizzate da Caramel in Italia e in Germania. I lavori di Radice sono invece strettamente connessi al suo legame con il Razionalismo Comasco degli Anni Trenta. La loro presenza nella collezione Caramel scaturisce dal dialogo fra tra il critico e l’artista negli Anni Sessanta. Veronesi, nato a Milano nel 1908, è stato una delle figure centrali del Razionalismo, fin da subito legato alla celebre Galleria Il Milione, dove ha esposto le sue prime opere a soli 17 anni. Nella sua ricerca, ha spaziato tra molteplici interessi, dai lavori grafici alla pittura, fino alla fotografia. Negli anni ’30 e ’40 sperimentò svariate tecniche, concentrandosi soprattutto sui fotogrammi. Radice, nato a Como nel 1898, è considerato un caposcuola dell’Astrattismo, totalmente votato alla pittura dopo aver frequentato architetti come Giuseppe Terragni. Le loro opere si legano perfettamente alle collezioni del Novecento della Pinacoteca e sono una testimonianza dell’impegno dedicato da Caramel a studiare e promuovere le vicende dell’arte italiana degli anni Trenta e del ruolo avuto dall’Astrattismo e dal Gruppo Como.
Negli ultimi anni molte sono state le donazioni che hanno interessato le collezioni civiche, come quelle recenti di Badiali, Prina, Radice, Sartoris e l’ultima di Ugo Bernasconi, a testimonianza della crescita della considerazione verso la Pinacoteca civica a servizio della comunità. Gesti di generosità che consentono di ampliare il patrimonio identitario, evitandone la dispersione e favorendo la fruizione.
Paola Pioppi