Uccise il fidanzato violento. Pena dimezzata in Appello

Per Sandra Fratus riconosciute le attenuanti come la provocazione . Ora per la donna si potrebbero aprire le porte di una comunità.

Uccise il fidanzato violento. Pena dimezzata in Appello

Uccise il fidanzato violento. Pena dimezzata in Appello

Continua a essere innamorata di Ernest. Sandra Fratus, 51 anni, di Morengo, lo aveva detto dopo la lettura della sentenza di primo grado in Corte d’assise (presidente Giovanni Petillo) che l’aveva condannata a 21 anni di carcere, tanti quanti ne aveva chiesti il pm titolare del fascicolo. Lo ripete adesso, anche alla luce di quanto è stato deciso ieri in Corte d’ Appello a Brescia, dove si è vista dimezzare la pena a 11 anni. Non è stata riconosciuta la legittima difesa, come in primo grado, però si è tenuto conto delle condizioni di fragilità in cui viveva l’imputata.

"In pratica sono state riconosciute le attenuanti come quella della provocazione, sulle aggravanti – spiega l’avvocato Vanessa Bonaiti, che assieme al collega Ferrari assiste la Fratus – mentre non è stata riconosciuta la legittima difesa su cui avevamo puntato. Ma siamo contenti di come è andata". Ora per la donna si potrebbe aprire anche lo spiraglio di accedere a qualche comunità. L’omicidio il 26 novembre 2022 a Morengo, al termine dell’ennesima lite. Vittima Ernest Emperor Mohamed (nella foto), 30 anni, il compagno nigeriano dell’imputata. Era cominciato tutto da un litigio per un caricabatterie del cellulare che non si trovava. Lui era andato in escandescenze, aveva distrutto l’armadio e gettato lei sul letto. Poi le aveva dato uno schiaffo. La donna aveva spiegato che, oltre al dolore, aveva temuto che le avesse distrutto gli occhiali, "c’erano voluti tanti sacrifici per comprarli".

A quel punto ha preso il coltello d’istinto e ha colpito l’uomo. Non era il primo atto di violenza nel bilocale dove la donna ospitava da cinque anni il compagno. Numerosi gli accessi al Pronto soccorso: due nel 2018, uno nel 2019, uno nel 2020, due nel 2021. Solo una volta disse di essere stata aggredita, senza fare nomi. Come aveva spiegato durante la sua testimonianza il figlio 24enne. Quella sera la madre gli aveva telefona alle 23.30: "Corri, corri, stavolta è fuori di sé". "Aiutami, aiutami", aveva detto rivolgendosi al figlio. Il ragazzo chiama il 112, un’operatrice lo guida, gli pratica il massaggio cardiaco in attesa dell’arrivo del personale medico e dei carabinieri. E ai militari, quella sera, la donna aveva dichiarato: "Non volevo, mi ha picchiata, io lo amo".

Francesco Donadoni