
La sera del 27 ottobre 2022 aveva ucciso a colpi di pistola il suo comandante, Doriano Furceri
Nuova perizia collegiale per Antonio Milia, 59 anni, brigadiere dei carabinieri di Asso che il 27 ottobre 2022 aveva ucciso a colpi di pistola il suo comandante, Doriano Furceri, all’interno della caserma. Ieri si è aperto il processo di secondo grado davanti alla Corte d’Appello Militare di Roma, i cui giudici hanno deciso di disporre un nuovo esame sull’imputabilità di Milia, relativamente alla capacità, anche parziale, di intendere e volere al momento del fatto.
Il giudice di primo grado, lo aveva assolto dall’accusa di "Insubordinazione con violenza pluriaggravata", come il codice penale militare qualifica l’omicidio volontario, per "difetto di imputabilità", in quanto totalmente incapace di intendere al momento dei fatti, alla luce di consulenze e perizie psichiatriche. Il giudice aveva accolto la richiesta di non imputabilità della difesa, avvocato Roberto Melchiorre, andando incontro all’appello presentato dalla Procura Militare, che ne aveva chiesta la condanna, in quanto non convinta della reale incapacità di intendere dell’imputato.
Il processo è stato quindi rinviato per il giuramento dei tre nuovi periti e il conferimento formale dell’incarico, che comporterà un ulteriore rinvio per svolgere i colloqui e arrivare alla relazione finale. Pa.Pi.