
Dopo vari appostamenti notturni i carabinieri riuscirono a cogliere in flagranza i tre predoni
Furti in serie commessi all’interno dell’azienda La Murrina di Turate, bottini da quintali di rame e altri materiali. Le indagini dei carabinieri che hanno portato a individuare una banda di ladri e ricettatori italiani e romeni, sono partite dalle denunce sporte tra fine ottobre e metà novembre scorso, dal responsabile della che commercializzava ferramenta e materiale elettrico. Furti di cavi elettrici, tubolari in rame, pezzi di ricambio e barre di ottone, avvenuti nei capannoni o all’interno del magazzino, per un valore di migliaia di euro. Per trasportare il materiale rubato con frequenza anche quotidiana, i ladri usavano i carrelli della stessa azienda, con i quali raggiungevano la recinzione e, attraverso un varco, trasferivano tutto su un mezzo che li aspettava. I carabinieri di Turate, grazie a servizi di osservazione, avevano bloccato l’ennesima incursione, avvenuta il 21 novembre, e arrestato in flagranza per tentato furto Emilian Barbu, 26 anni di Rescaldina, Ionela Manolache, 22 anni di Legnano, e Vialis Petriu, 22 anni residente in Romania, subito condannati per direttissimo. Ma le indagini erano proseguite, arrivando a identificare Andrea Passafaro, 30 anni di Rescaldina, ritratto in alcune foto scattate nei capannoni durante i precedenti furti, dimostrando la responsabilità dei tre rumeni nei colpi precedenti, durante i quali agivano a turno: in tutto, sono stati documentati altri 16 accessi e furti tra 25 ottobre e 17 novembre.
Infine è stato indagato Alfredo Scalabrino, 45 anni di Rescaldina, accusato di ricettazione per aver acquistato, nello stesso periodo, 3200 chili di rame e 3000 di ottone, pagando circa 30mila euro. I quali sono stati ora raggiunti da ordinanza di custodia cautelare, anche se i romeni sono nel frattempo spariti. Scalabrino è finito in carcere, Passafaro ai domiciliari, coinvolto in due soli furti di ottobre.
Paola Pioppi