Giallo alla periferia di Como, morto ragazzo di 22 anni

Trovato in fin di vita alle 5 del mattino. Potrebbe essere stato colpito da un mezzo pesante: caccia al pirata

Le indagini della polizia nel luogo dove è stato trovato Gaetano Banfi

Le indagini della polizia nel luogo dove è stato trovato Gaetano Banfi

Como, 21 ottobre 2019 - Era riverso a terra, al bordo della strada a pochi metri da via Pasquale Paoli, con una ferita profonda alla testa. Un urto che lo ha sbattuto a terra, riducendolo in fin di vita. Gaetano Banfi, giardiniere ventiduenne di Como, quando è stato trovato aveva una lesione alla testa alla quale è sopravvissuto solo pochi minuti. I soccorritori, chiamati da un passante, lo hanno intubato, portato al Sant’Anna cercando di tenerlo in vita, ma per lui era troppo tardi. Forse non si è reso nemmeno conto di cosa gli stava accadendo, mentre camminava, ieri mattina poco dopo le 5, mentre era diretto verso piazza Camerlata. Era riverso a terra sull’asfalto, aveva una mano in tasca, e il portafogli con tutti soldi, nulla che mancasse. Per questo gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Como, che da ieri mattina stanno lavorando per capire cosa sia accaduto, ipotizzano che possa essere stato urtato da un mezzo pesante in transito lungo la strada, escludendo altre ipotesi, tra cui un’aggressione. Aveva una ferita profonda che gli ha sfondato la scatola cranica, sopra l’orecchio destro, e niente altro, nessun altro segno.

Durante tutta la giornata, la polizia ha rintracciato le persone che lo avevano visto nelle ore prima. Innanzi tutto una guardia giurata, che lo aveva notato camminare da solo lungo la strada, a quell’ora insolita, e lo aveva osservato per qualche attimo, giusto il tempo di capire se si trattava di una persona che aveva bisogno di aiuto. Poi tutti gli amici, ma nessuno dei contatti individuati dalla polizia ieri mattina, aveva passato la serata con lui. Fino a rintracciare una ragazza, una coetanea con cui aveva passato la serata e che frequentava da qualche settimana. È stata lei a raccontare che avevano tirato tardissimo in un locale pubblico, bevendo qualcosa ma senza particolari eccessi: poi si sono avviati verso Rebbio, dove il ventiduenne viveva con la madre, in via Spartaco.

Erano con la macchina di lei, ma una volta arrivati a Camerlata, Gaetano ha voluto scendere, per percorrere a piedi l’ultimo tratto di strada: ha imboccato la rampa che dalla Pasquale Paoli scende verso via Clemente XII, nella zona dell’inceneritore. Risaliva al buio, nella strada stretta che non ha illuminazione né marciapiede, e dove quasi certamente è stato urtato da un mezzo pesante, o meglio ancora da una sporgenza di un camion, il cui autista potrebbe anche non essersi accorto di nulla. Al momento le indagini sono aperte per omicidio stradale e omissione soccorso, in attesa di arrivare a rintracciare il responsabile dell’incidente, ma anche dell’autopsia che dovrà confermare questa ipotesi. In quel tratto non risulta che ci siano telecamere, perlomeno attive, ma le ricerche si stanno estendendo in un raggio più ampio. Ma, allo stesso tempo, la polizia è alla ricerca di eventuali testimoni che possano aver notato qualcosa o qualcuno.