
La torre San Vitale transennata e messa in sicurezza dopo il crollo di alcune pietre
Como - Come se non bastassero le paratie e il futuro del lungolago, a Como adesso a preoccupare sono anche le torri medievali che delimitano le mura della città. In questi giorni sono iniziati i controlli su Torre San Vitale per verificare lo stato di conservazione e soprattutto la tenuta della struttura dopo che nell’aprile scorso una grossa pietra si era staccata dalla sommità sfondando il parabrezza di un furgone che era parcheggiato ai suoi piedi. Inutile dire che la notizia destò molta preoccupazione in città dal momento che proprio lungo le mura il martedì, il giovedì e il sabato si svolge il mercato che in estate, oltre a migliaia di comaschi, viene visitato anche da molti turisti.
Palazzo Cernezzi ha affidato i controllo a un pool di imprese che comprende la società di ingegneria Foppoli Moretta e Associati di Tiraon, il Consorzio stabile Alverare di Roma e l’azienda Trezzo di Irsina in provincia di Matera. La base della torre è stata transennata per posizionare il carrello elevatore e le attrezzature necessarie ai rilievi, per tutta la durata dei controlli non sarà possibile transitare nelle vicinanze.
A preoccupare c’è anche Torre Gattoni, uno dei simboli di Como e soprattutto la sede del primo laboratorio di Alessandro Volta, le cui mura negli ultimi mesi ha subito una considerevole inclinazione della pendenza. Fatta ricostruire da Federico I il Barbarossa dopo che fu abbattuta la torre venne acquistata nel tardo Settecento dal canonico Giulio Cesare Gattoni, studioso di scienze naturali che vi allestì un laboratorio di fisica nel 1783. Nello stesso anno il Gattoni spostò sulla torre il parafulmine che aveva eretto sulla sua abitazione, il primo della città. Il "papà" della pila attorno al 1784 chiese chiese ospitalità proprio a lui per poter svolgere i suoi esperimenti e trasferì qui tutti i suoi strumenti, poi donati al liceo che oggi porta il suo nome.
"L’inclinazione della torre Gattoni di Como è un fatto risaputo, che dovrebbe essere monitorato e, se del caso, affrontato – aveva denunciato Bruno Magatti di Civitas - Da mesi, alla base della torre e sul lato verso il quale pende, è stato scavato un enorme cratere dovuto ai lavori per l’acquedotto". Secondo diversi cittadini comaschi negli ultimi mesi l’inclinazione delle mura dell’antica torre sarebbe visibilmente peggiorata, ma secondo Palazzo Cernezzi che inviato i suoi tecnici per controllare lo stato di conservazione del manufatto, non ci sarebbe pericolo di crolli.