Sta avendo ripercussioni anche nei rapporti con la vicina Svizzera l’aumento di arrivi di migranti dalla Tunisia e dalla Libia attraverso il Canale di Sicilia. Il numero record di sbarchi degli ultimi giorni ha infatti spinto il Governo di Giorgia Meloni a congelare l’Accordo di Dublino che prevede che la competenza delle pratiche è in capo alla nazione in cui lì avviene l’ingresso in Europa, anche se il richiedente avanza richiesta di asilo verso un’altro Stato. Siccome l’Italia non è in grado di gestire i controlli anche i respingimenti dagli altri paesi in cui i rifugiati in attesa di visto fuggono sono congelati e qui entra in gioco la Svizzera che è meta di transito, più che di destinazione, di molte persone che fuggono dall’Africa e dal Medio Oriente. La Segreteria di Stato per la Migrazione ha diramato una direttiva rivolta a tutti i Cantoni svizzeri in cui chiede di non avviare alcuna procedura di rimpatrio verso l’Italia almeno fino a maggio, in attesa di vedere cosa deciderà il Governo Meloni. Così tutti gli stranieri che riescono a oltrepassare illegalmente il confine devono essere presi in custodia e non possono essere rimandati indietro. Inutile dire che il fronte caldo è il Canton Ticino dove negli ultimi giorni sono stati intensificati i controlli proprio per evitare nuovi ingressi. Attualmente in tutta la Svizzera sono 300 gli stranieri entrati in maniera illegale che sono in attesa di essere respinti in Italia.
CronacaStop rimpatri ma più controlli oltreconfine
Stop rimpatri ma più controlli oltreconfine
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