Stagionali “spariti” Mancano all’appello mille lavoratori Ma la Uil è critica

Il sindacalista Dario Esposito: "Il settore della ristorazione è fra i meno generosi in quanto a stabilità dei nuovi contratti giocoforza non può che esserci una ritrosia dei candidati".

Stagionali “spariti”  Mancano all’appello  mille lavoratori  Ma la Uil è critica

Stagionali “spariti” Mancano all’appello mille lavoratori Ma la Uil è critica

Le aziende del Lario faticano a trovare personale, ma se nel caso di Lecco a mancare è la manodopera specializzata e il problema riguarda più che altro la formazione, a Como mancano gli stagionali da impiegare nel turismo, in fuga verso la Svizzera dove a parità orario ottengono salari nettamente migliori. Secondo i dati di Unioncamere tra maggio e luglio le offerte di lavoro saranno di +910 unità per la provincia di Como e +210 per quella di Lecco, ma molte posti rischiano di rimanere vacanti.

Ancora una volta i dati confermano che il contratto a tempo determinato è quello maggiormente prediletto dalle aziende, i dati tuttavia dimostrano un lieve aumento, nelle proiezioni occupazionali di maggio 2023, dei contratti stabili rispetto a quanto avvenuto a maggio 2022: nella provincia di Lecco a maggio il 29% delle nuove entrate saranno stabili confronto al 26% del 2022 (+3% di attivazioni stabili), in provincia di Como il 27% delle entrate saranno stabili confronto al 21% di maggio 2022 (+6% di attivazioni stabili).

In provincia di Como le figure più ricercare insieme agli impiegati e gli addetti ai servizi (1.830 posizioni aperte) sono gli addetti alle attività di ristorazione (950), a Lecco invece è caccia aperta agli operai specializzati e ai conduttori di impianti industriali (920). "La precarietà della tipologia dei contratti oltre che il disallineamento fra alcuni stipendi proposti ed il costo della vita sono indubbiamente il maggior ostacolo per il territorio - spiega Dario Esposito della Uil del Lario - Il settore della ristorazione è fra i meno generosi in quanto a stabilità dei nuovi contratti, giocoforza non può che esserci una ritrosia dei candidati". Roberto Canali