PAOLA PIOPPI
Cronaca

Settimino italiano in concerto. La serata aiuta don Giusto

Per una sera, sette musicisti del Teatro alla Scala lasceranno i palchi milanesi per offrire un concerto speciale di...

Per una sera, sette musicisti del Teatro alla Scala lasceranno i palchi milanesi per offrire un concerto speciale di...

Per una sera, sette musicisti del Teatro alla Scala lasceranno i palchi milanesi per offrire un concerto speciale di...

Per una sera, sette musicisti del Teatro alla Scala lasceranno i palchi milanesi per offrire un concerto speciale di beneficenza, a ingresso gratuito, all’Associazione Rebbio Solidale, a sostegno delle attività di accoglienza che fanno capo a Don Giusto Della Valle. L’appuntamento è per lunedì alle 20.30 alla Basilica di Sant’Abbondio, con Settimino Italiano: Luisa Prandina all’arpa, Nicola Meneghetti al fagotto, Andrea Pecolo e Corine Van Eikema al violino, Giuseppe Russo Rossi alla viola, Marcello Sirotti al violoncello e Claudio Nicotra al contrabbasso, tutti abitualmente impegnati nell’Orchestra del Teatro alla Scala e della Filarmonica della Scala.

La Basilica è stata scelta non solo per la sua grande suggestione dal unto di vista artistico e storico, ma anche per l’ottima acustica, un luogo in cui i sette strumenti e musicisti potranno esprimersi al meglio. Il programma parte dal "Concerto per Arpa, archi e basso continuo" di Handel, per poi passare alle note di Rossini con "Nacqui all’affanno – Non più mesta" da La Cenerentola, "La ritirata di Madrid" dal Quintetto per archi di Boccherini, "Histoire du Tango" di Piazzolla, "Rendering" di Pecolo per Settimino, e un brano da "Pagliacci" di Leoncavallo. La formazione Settimino Italiano, composta da due violini, viola, violoncello e contrabbasso, a cui si aggiungono arpa e fagotto, è in grado di dare vita ad ampie possibilità timbriche e di repertorio, con un riguardo speciale al vastissimo patrimonio musicale nazionale, brani originali oppure appositamente rielaborati. A questo di aggiunge una grande attenzione al repertorio che si riallaccia, in versione strumentale, al mondo dell’opera. Paola Pioppi