FEDERICA PACELLA
Cronaca

Servizi scolastici, nuove tariffe. Quote proporzionali al reddito

Brescia, la delibera supera il sistema a fasce Isee e introduce percentuali sulla base del valore dichiarato. L’assessora alle Politiche educative: "Con questo cambiamento garantiamo maggiore equità".

Servizi scolastici, nuove tariffe. Quote proporzionali al reddito

Servizi scolastici, nuove tariffe. Quote proporzionali al reddito

C’è chi pagherà di più rispetto a ora, chi pagherà di meno: è l’effetto del nuovo sistema tariffario dei servizi scolastici introdotto dal Comune di Brescia. Per ora i conti sono un rebus, perché si abbandona il vecchio sistema delle 32 fasce Isee a favore di un sistema che prevede che ad ogni specifico Isee corrisponda una tariffa, determinata con una formula che sarà presto pubblicata (con un simulatore) sul sito del Comune. "Si passa dalle fasce a un sistema di progressione lineare – spiega Anna Frattini, assessora con delega alle Politiche educative – che significa che la quota viene pesata e valutata in modo puntuale sul singolo Isee. La ragione di questa variazione sta nel voler garantire maggiore equità". Di fatto, le tariffe minime e massime non cambiano (la massima si pagherà a partire da 32mila euro di Isee, aumentata rispetto ai 30mila attuali), mentre varieranno tutte le tariffe intermedie. Ad esempio, per la scuola d’infanzia, chi ha un Isee di 8.000 euro pagherà il 50,45% della retta, ovvero 68 euro, a fronte dei 56 euro dell’attuale sistema a fasce che vale però, in modo eguale, per Isee da 7 a 8mila euro. Per chi ha 16mila euro di Isee, la tariffa sarà di circa 90 euro (82 secondo la tabella attuale); i costi (fermi da anni, nonostante l’aumento dell’inflazione) saranno ridotti invece per chi ha minore capacità contributiva. Tra le novità anche un passo concreto per sostenere le vittime di violenza assistita.

"La delibera, oltre a confermare le agevolazioni per le famiglie numerose, ha posto un’attenzione particolare su alcune situazioni di fragilità – sottolinea Frattini –. La gratuità per i minori posti sotto protezione, già prevista per i figli di collaboratori di giustizia, è stata estesa anche ai figli di vittime di violenza domestica. Inoltre, è stata introdotta la retta minima per i minori presenti sul territorio di Brescia come ospiti di comunità educative o in affido a famiglie bresciane, anche se il minore è residente fuori comune". Ammonta a 18 milioni di euro la spesa del Comune per le 19 scuole d’infanzia e le 20 paritarie, di cui solo 1 coperto dallo Stato. Le rette versate dalle famiglie sono invece a parziale copertura del solo servizio di refezione scolastica.