ROBERTO CANALI
Cronaca

Pochi alunni, a Como 6 scuole a rischio chiusura: “I costi non sono sostenibili”

L’amministrazione comunale ha presentato il nuovo piano di razionalizzazioni. Ma il Pd chiede di rispettare le esigenze di bambini e genitori: “Così la città diventa più povera”

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A rischio primarie e scuole dell'infanzia

Como – Rischia di diventare l’ennesimo motivo di scontro politico l’intenzione del Comune di Como di chiudere da qui ai prossimi due anni sei scuole del centro, tra asili e scuole materne.

L’elenco comprende la Nazario Sauro di via Perti, la scuola d’infanzia Luigi Carluccio in via Volta, la scuola dell’infanzia di Prestino, la scuola dell’infanzia di via Varesina, la scuola dell’infanzia di Salita Cappuccini e la scuola primaria di Fulcieri Paulucci de Caboli di Ponte Chiasso. Il piano di razionalizzazione di Palazzo Cernezzi prende il considerazione le condizioni degli edifici (49 plessi suddivisi in 8 istituti comprensivi) e il numero, in calo degli alunni (5620 quelli iscritti all’anno scolastico 2024/25). Nonostante un piano di investimenti di 20 milioni di euro per le manutenzioni straordinarie e altri 800mila euro destinati agli interventi ordinari, pensare di mantenere aperte tutte le scuole è un’impresa disperata, oltre che molto costosa.

Non la pensano così i consiglieri del Partito Democratico che hanNo criticato il progetto del sindaco Alessandro Rapinese bollandolo come l’ennesimo passo per trasformare la città in una gigantesco “bed and breakfast”. “Un centro storico sempre più povero, svuotato della vita quotidiana, di quei luoghi di socialità così preziosi per la città e per i cittadini - spiegano i consiglieri del Pd - In una Como sempre più turistica, fa sorridere pensare che il Comune abbia bisogno di risparmiare sulle scuole, sul futuro dei bambini, un elemento in cui, al contrario, bisognerebbe investire. E fa sorridere anche ripensare al Rapinese del 2019, quando stava dall’altro lato del Consiglio comunale, pronto ad accogliere i genitori che avevano invaso pacificamente la sala consiliare, mossi dall’incertezza riguardo al futuro dell’immobile di via Perti. Allora, lo stesso Rapinese, aveva annunciato una mozione per chiedere alla giunta di confermare il ruolo strategico della scuola e la destinazione a soli fini scolastici dell’edificio. Parole di cui riempirsi la bocca, bugie per cambiare idea solo qualche anno dopo”.

Nonostante alcuni accorpamenti siano ritenuti necessari anche dagli esponenti del Pd, “purché prima avvenga una valutazione e un confronto con i dirigenti scolastici, le insegnanti, i genitori”, è l’idea che i tagli siano l’unica soluzione a suscitare proteste. “La presenza delle scuole ha un importante valore per i singoli territori, che con la loro chiusura rischiamo di impoverirsi - concludono - I costi non possono essere l’unico elemento di valutazione. Spendere nelle scuole deve essere visto come un investimento per le generazioni future. Chiediamo al comune di istituire un tavolo per definire il rilancio delle scuole a Como”.