
Il piatto e lo scontrino postati da Jonathan Bazzi su Facebook
Scontrini “pazzi”, potremmo chiamarli così anche se è difficile definire quale sia il limite preciso tra una spesa folle e un conto salato. Dipende dalle tasche dell’acquirente che, quanto più è ricco e magari straniero, tanto più rischia la stangata da parte di commercianti “furbetti”, specialmente nelle località turistiche frequentate dai milionari.
Detto che i prezzi per caffé, aperitivi e pizza dovrebbero essere consultabili sul menu e che di fronte a richieste esorbitanti ci si possa sempre alzare dal tavolo, capita spesso che il cliente, all’arrivo del conto, si trovi di fronte a sgradite sorprese. La maggior parte paga e tace, ripromettendosi eventualmente di non tornare più in quel ristorante, qualcuno litiga e questiona alla cassa, altri si “vendicano” pubblicando sui social lo scontrino della discordia. Post che talvolta diventano virali e rimbalzano poi sui giornali, trasformandosi in notizie.
Meglio Lugano
Come quella dei due spritz pagati 30 euro in piazza Cavour a Como da un turista svizzero che abbozza il paragone tra la luccicante Como e la “sua” Lugano, più a buon mercato benché capitale della finanza elvetica. Non solo una questione di prezzo, si è visto ben di peggio, ma anche di qualità del servizio a detta del contestatore, il cui messaggio ha scatenato l’immancabile coda di commenti.
Como o Capri?
Poteva andargli peggio, dicevamo. Chiedete alla signora lecchese che sempre in un bar del centro di Como ha ricevuto uno scontrino da 20 euro per un caffè doppio e una bottiglia di acqua naturale da 750 cl. “Siamo a Como a Capri?”, recitava il suo messaggio sui social condivisa da migliaia di utenti.
La cliente, una turista lecchese preparata a pagare qualche euro in più rispetto a un normale servizio al banco, ma non certamente a questo livello, non si è fatta scrupolo di far circolare sui social la foto dello scontrino, con un commento lapidario: “Venti euro per un caffè, ma siamo a Como o a Capri?”. Non è il primo caso, e non sarà l’ultimo.
Cara Milano
Da Como a Milano, pochi chilometri e stesse stangate. Del resto tra Brera, Navigli e Isola abbondano i localini che attirano in trappola i turisti. Ma a volte ci finiscono anche italiani famosi, come lo scrittore Jonathan Bazzi che meno di un mese fa pubblicava uno sferzante post su Facebook in cui riassumeva menu e conto per un pasto consumato take-away in Porta Venezia: focaccia radicchio, fiori di zucca, involtino di parmigiana, mozzarisella e sofficini. Totale: 43 euro. Chiosa finale: “A Milano si paga solo l’immagine”