Scatta l’allarme "Molti di loro viaggiano soli"

BRESCIA

di Federica Pacella

Fino ad ora si sono visti scendere dai pullman con la mano in quella della madre, ma adesso i bambini ucraini arrivano assieme a parenti, vicini di casa. Il timore è che presto inizieranno ad arrivare completamente da soli, ponendo Brescia, e tutta la Regione, davanti alla gestione dei minori non accompagnati. Il Comune di Brescia sta prendendo contatti col Tribunale dei minori e intanto si interroga su come accogliere i piccoli nei servizi scolastici. Il numero di ucraini registrati in Questura ieri era di 530 (314 solo in città) di cui 134 minori; molti, però, non sono ancora registrati. "Arriva una media di 100 persone al giorno – spiega il sindaco Emilio Del Bono – se dovessimo avere centinaia di bambini, dovremo valutare se distribuirli negli istituti scolastici o se dare il via a strutture straordinarie". All’Ic Polo Ovest di Lumezzane, uno studente è già stato inserito in classe, ma un’accoglienza ordinaria non può reggere con questi numeri e di fronte a una forte barriera linguistica.

Anche l’accoglienza in famiglia non potrà durare a lungo; per ora il Comune sta cercando di affiancare agli ospitanti il settore Servizi sociali, guidato dall’assessore Marco Fenaroli. "La strada maestra è quella della microaccoglienza – sottolinea Del Bono – vorremmo evitare le caserme e gli hotel. È necessario però che altri Comuni entrino nella rete Sai: oggi siamo solo 31 su 205". Il sistema Sai garantisce ai proprietari degli appartamenti un riscontro economico ai proprietari e servizi di accoglienza ed integrazione da parte di enti gestori specializzati. Serve però che il Comune di riferimento aderisca. "Il primo appello – commenta Del Bono – è che chi arriva vada in Questura, per beneficiare dello stato di protezione temporanea". Con l’Ats e l’Asst Spedali Civili si sta ragionando sulla vigilanza sanitaria, sia per Covid che per altri potenziali focolai come il morbillo. "Il secondo appello è ai Comuni, perché aderiscano al sistema Sai, per evitare le tendopoli. I numeri di oggi aumenteranno in poco tempo: Brescia è in prima linea, ma da sola fa fatica".