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Villa Guardia: le visioni spirituali del maestro Gioacchino Genovese ottengono l’ok di papa Francesco

Una lettera del prefetto del dicastero per la dottrina della Fede, approvata dal pontefice, concede il nulla osta al santuario di Maccio: al centro degli accertamenti i messaggi della Santissima Trinità e i fenomeni che avverrebbero nella struttura

Una funzione al santuario di Maccio

Una funzione al santuario di Maccio

Villa Guardia, 24 luglio 2024 – I fenomeni che avverrebbero all’interno del Santuario di Maccio a Villa Guardia sono degni di attenzione e non c’è alcuna “riprovazione” nei confronti dei fedeli che frequentino la struttura. La proposta spirituale basata sulle visioni spirituali di Gioacchino Genovese, maestro di musica e direttore del coro, non contiene elementi contrari alla dottorina della Chiesa, si legge in una lettera che il prefetto del dicastero per la Dottrina della Fede, il cardinale Victor Manuel Fernandez, ha indirizzato lo scorso 15 luglio al cardinale Oscar Cantoni, vescovo di Como.

La storia

Il santuario di Maccio è il luogo dove Genovese, maestro di musica e direttore del coro, sposato e padre di due figlie, nel 2000 ha cominciato a percepire attraverso "visioni intellettuali", una "viva presenza del mistero della Santissima Trinità". Si è trattato, all’inizio, di una voce che lo guidava durante i momenti di preghiera personale.

Persona seria, discreta, che non ha mai cercato alcuna ribalta - ricorda Vatican News -, cinque anni dopo chiede che altre persone vengano coinvolte con adorazioni, suppliche, novene. Dopo un primo esame degli scritti del maestro Genovese e più in generale del fenomeno, nel 2010 l'allora vescovo di Como Diego Coletti aveva attribuito alla chiesa parrocchiale la qualifica di santuario intitolandolo alla "Santissima Trinità Misericordia".

Fra i fenomeni che si sono verificati, in particolare fra l’ottobre 2009 e il giugno 2010, nel corso di alcune veglie di preghiera, l’uscita di acqua dal grande altare costituito da un blocco unico di serpentino della Val Malenco, fatto certificato dagli scienziati dopo aver studiato i campioni raccolti nel corso della Messa.

L’indagine

Quattro anni fa il dicastero per la dottrina della Fede, anche su sollecitazione del cardinale Oscar Cantoni, vescovo di Como, ha iniziato ad approfondire la storia del santuario e il suo messaggio. Obiettivo dichiarare il “nulla osta” alla venerazione, secondo quanto previsto dalle nuove Norme.

Il responso è arrivato in questi giorni, con la lettera del prefetto dell’ex Sant’Uffizio Victor Manuel Fernandez, approvata da papa Francesco. Innanzitutto il cardinale dell'ex Sant'Uffizio elenca gli aspetti positivi presenti nei messaggi: "La Trinità è la fonte della misericordia e la sua perfetta realizzazione".

Negli scritti del maestro Genovese "questa verità si esprime in modo insistente e risulta carico di bellezza il messaggio della Misericordia che sgorga dal Noi trinitario". Dunque, anche se solo il Figlio ha assunto la natura umana, precisa Fernández, "la Chiesa è chiamata a riscoprire sempre di più nei gesti di Cristo quella infinita misericordia del Dio uno e trino, che negli scritti del signor Genovese è chiamato con il nome di 'Trinità Misericordia'. Questo è il centro di tutti i messaggi perché, in definitiva, è il centro della Rivelazione".

Gli aspetti da chiarire

Per quanto riguarda invece gli aspetti da chiarire, la lettera di Fernandez a Cantoni ricorda che "certamente non è mai facile esprimersi con precisione sul mistero della Santissima Trinità; e se ciò vale per i grandi teologi e per lo stesso Magistero della Chiesa, diventa ancora più complesso quando si tenta di esprimere in parole umane ciò che viene vissuto in un'esperienza spirituale".

In ogni caso, "possiamo sostenere - afferma il prefetto - che la proposta spirituale che scaturisce dalle esperienze narrate dal signor Gioacchino Genovese in relazione alla 'Trinità Misericordia' non contiene elementi teologici o morali contrari alla dottrina della Chiesa".

Contestualmente alla pubblicazione della lettera del Dicastero, il vescovo di Como ha pubblicato il decreto che stabilisce il "nulla osta" secondo quanto previsto dalle nuove Norme.