
Nonostante le proteste degli ambientalisti prosegue il progetto varato dal Comune e dalla Comunità Montana del Triangolo Lariano per...
Nonostante le proteste degli ambientalisti prosegue il progetto varato dal Comune e dalla Comunità Montana del Triangolo Lariano per riqualificare il Monte San Primo. Nei giorni scorsi è stata assegnata la redazione del progetto di fattibilità e nominato il responsabile unico del progetto, con l’obiettivo di predisporre nei dettagli l’intervento già approvato in via preliminare. Il sogno di tornare a sciare sul Terrabiotta è un incubo per 35 associazioni ambientaliste che negli ultimi anni si sono spese, con proteste e raccolte e di firme, per fermare il progetto, ritenuto assurdo, di riportare lo sci su piste abbondantemente al di sotto dei duemila metri di quota. In ballo ci sono 5,3 milioni di euro di finanziamenti la parte più cospicua dei quali, ben 5 milioni di euro, concessi da Regione e Ministero dell’Interno. Nei mesi scorsi il sindaco di Bellagio, Angelo Barindelli, e il presidente della Comunità Montana, Danilo Bianchi, aveva chiarito di non avere alcuna intenzione di cementificare o creare nuovi impianti, spiegando al contrario di voler intervenire per salvare la montagna dall’attuale situazione di abbandono e di incuria. Il progetto prevede 2 milioni euro per la messa in sicurezza dell’ex Colonia Bonomelli, un milione per la riqualificazione dell’Alpe del Borgo, un milione di euro per realizzare un invaso a servizio dell’antincendio ai piedi del Pianone e un milione per risistemare la pista baby nel canalone, servita da un tapis roulant e cannoni da neve, dopo aver dismesso il 90% degli impianti esistenti. Parole che non hanno convinto le associazioni, tra le quali insieme a tante sigle ambientaliste spicca il CAI, sotto accusa la costruzione dell’impianto d’innevamento, con annesso bacino di accumulo e contenimento dell’acqua.